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TIFOSO UCCISO SULL’AUTOSOLE, ‘UN TRAGICO ERRORE’

ROMA – ''Le responsabilita' saranno accertate senza reticenze''.   Questo l'impegno del  ministro dell'Interno Giuliano Amato in merito alla morte di Gabriele Sandri, il tifoso della Lazio ucciso ad Arezzo.E' ''estremamente grave''. ha aggiunto il ministro,  che dopo la morte del tifoso laziale si siano verificati in diverse citta' incidenti tra tifosi e forze dell'ordine. Amato si e' augurato che ''questa sera a Roma tutti diano prova di saper testimoniare in modo pacifico il proprio cordoglio''. ''E' estremamente grave – dice il titolare del Viminale – che ancora oggi, invece di concorrere con un dignitoso silenzio al cordoglio per la morte di questo ragazzo, alcuni responsabili abbiano trovato il modo di causare nuovi incidenti''.

IL QUESTORE CONFERMA: SPARATI DUE COLPI

Ancora non chiarita l'esatta dinamica dell'episodio che ha portato . Il questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe ha confermato che sono stati sparati due colpi a scopo intimidatorio, uno dei quali, ha aggiunto, ''ha colpito al collo Gabriele Sandri''. ''E' stato trovato il bossolo, non ancora l'ogiva'' che ha colpito il giovane, ha poi proseguito Giacobbe. ''Lo stiamo ancora cercando, stiamo cercando di capire che fine possa aver fatto perche' si vede il foro d'entrata del proiettile sul vetro posteriore'' ma non il foro d'uscita. 

''Non e' ancora certo – ha aggiunto Giacobbe – se il colpo che ha ucciso sia stato sparato dal poliziotto. Gli accertamenti balistici sono ancora in corso''.

''Siamo letteralmente, profondamente addolorati per quello che e' successo. Abbiamo interesse a che la verita' sia accertata'', ha continuato. ''E' stato nominato un medico legale, e' stato nominato un perito balistico, il pm sta interrogando ancora chi ha partecipato all'operazione'', ha proseguito il questore, aggiungendo che si sta agendo ''in piena sintonia'' e con ''la serena e coerente guida della magistratura'': ''Per cui abbiamo tutte le garanzie della legge e non abbiamo alcun motivo a derogare a questi principi''.

Nessuna risposta alla domanda se ci siano indagati.

SI CHIAMAVA GABRIELE SANDRII La vittima si chiamava Gabriele Sandri, romano. Il giovane, oltre a fare il dj aveva un negozio di abbigliamento a Roma. Lo riferiscono alcuni tifosi laziali, che sono arrivati ad Arezzo dopo aver appreso la notizia della morte di Sandri, e che non facevano parte del gruppo che era con la vittima. Gli stessi supporter hanno riferito che Sandri era un abbonato alla Lazio e che seguiva la squadra in tutte le trasferte.

IL FRATELLO, ME LO HANNO AMMAZZATO

FIRENZE – ''Me lo hanno ammazzato a 28 anni con una pistola. Ora le istituzioni facciano la loro parte, con tutti i decreti di urgenza che hanno fatto me lo hanno ammazzato a 28 anni''. Queste le parole di Cristiano Sandri, il fratello di Gabriele, appena uscito dalla caserma della polizia stradale di Arezzo. L'avvocato di famiglia Luigi Conti ha detto: 'E' stato un omicidio volontario, voglio vedere se avete il coraggio di mettervi contro la polizia''. Alla caserma e' arrivato anche il padre di Gabriele Sandri che ha abbracciato a lungo il figlio Cristiano, pianto e urlato, accasciandosi anche a terra dove e' stato poi tirato su.


BASKET: ULTRAS A.J. LASCIANO PALAZZETTO ASSAGO 
Durante il primo quarto di gioco del derby lombardo di basket tra Armani Jeans Milano e Cimberio Varese, in corso al Datchforum di Assago, i tifosi della curva milanese hanno abbandonato il palazzetto in segno di protesta per l'uccisione del tifoso della Lazio, avvenuta negli scontri fra ultras juventini e laziali in autostrada vicino ad Arezzo. I tifosi della squadra varesina, che invece sono rimasti al loro posto, hanno indirizzato nei confronti dei poliziotti presenti il coro 'Assassini, assassini'.