Sarà il Tar Puglia ad occuparsi della mancata nomina del consigliere comunale di Rodi Garganico, Nicola Pinto, a rappresentare la componente di minoranza del consiglio comunale del centro garganico in seno alla Comunità Montana del Gargano.I consiglieri di minoranza Concetta Bisceglie, Pino Veneziani e Domenico De Meo, unitamente a Nicola Pinto (attualmente sospeso dalla carica per via delle recenti vicende giudiziarie che lo vedono coinvolto), hanno proposto ricorso innanzi al Tar avverso la delibera del Consiglio comunale di novembre scorso, con la quale sono stati nominati i rappresentanti in seno all'Ente montano. Il fatto -Il sindaco Carmine d'Anelli – spiegano i consiglieri – ha impedito alla minoranza di eleggere il proprio legittimo rappresentante. Infatti, il gruppo di maggioranza, composto da dodici consiglieri, per "evitare che la minoranza riuscisse ad eleggere il proprio rappresentante ha fatto ricorso ad un clamoroso escamotage politico: fingendo una dissociazione di quattro componenti della stessa maggioranza (Michele Azzellino, Maria Voto, Libero Mario Carnevale e Lazzaro Pupillo), che nel corso della seduta del consiglio comunale di fine novembre, pochi minuti prima della votazione dei suddetti rappresentanti in seno alla Comunità montana, hanno improvvisamente comunicato di costituire un autonomo gruppo di minoranza, pur esprimendo il loro apprezzamento per "l’impegno" profuso dal Sindaco d'Anelli e per "i risultati raggiunti con varie opere e non ultimo il porto turistico, ma non condividendo "l’applicazione dello strumento programmatico", che a parere dei consiglieri dissidenti non corrisponderebbe a quello "enunciato" dallo stesso sindaco, e riservandosi di valutare "volta per volta se votare a favore o contro". Subito dopo la dichiarazione di avvenuta costituzione di tale nuovo gruppo, la maggioranza, rimasta in appena otto componenti (sui 17 consiglieri che compongono l'intero consiglio comunale), ha proceduto ad eleggere i propri due rappresentanti comunitari (Carmine d'Anelli e Salvatore de Felice), mentre il nuovo gruppo di minoranza ha fatto confluire i propri voti su Libero Mario Carnevale, che ha riportato quatto voti. Il gruppo di opposizione, invece, composto da cinque componenti, ma presenti soltanto quattro (assente il capogruppo Nicola Pinto a causa di concomitanti impegni istituzionali), ha votato per lo stesso Nicola Pinto al quale sono andati i quattro voti: ex aequo con Mario Libero Carnevale il quale è stato eletto in rappresentanza della minoranza, in quanto anagraficamente più anziano. Di qui il ricorso al Tribunale amministrativo regionale, rivendicando, come gruppo di minoranza, il diritto ad avere un suo rappresentante in seno all'ente montano in quanto che "attraverso l'espediente della "finta" dissociazione di quattro suoi componenti -spiegano i quattro consiglieri-ha ottenuto il proprio scopo di impedire la certa riconferma di Nicola Pinto".