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La psicosi «mozzarella con diossina» avvantaggia il mercato del falso

 Coldiretti quantifica in circa due milioni le tonnellate di falsa mozzarella Made in Italy prodotta nel mondo, che rischiano di sostituire sugli scaffali di vendita il prodotto originale, con un danno poi difficilmente sanabile nel breve periodo.Sono circa due milioni le tonnellate di «falsa» mozzarella Made in Italy prodotta nel mondo che rischiano di sostituire sugli scaffali di vendita il prodotto originale danneggiato dalle restrizioni commerciali e dalla psicosi che si sta diffondendo a livello internazionale. E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che l’allarmismo sulla produzione italiana favorisce le imitazioni straniere ottenute senza il rigoroso sistema di controllo delle produzioni a denominazioni di origine che ha consentito di individuare e togliere dal mercato in Italia le irregolarità. Tra i Paesi che realizzano le maggiori quantità di mozzarelle taroccate ci sono – sottolinea la Coldiretti – l'Australia e gli Stati Uniti dove negli ultimi venti anni è triplicata la produzione di falsa mozzarella Made in Italy per un quantitativo di 1,3 milioni di tonnellate realizzata soprattutto nel Wisconsin, in California e nello stato di New York.

Si tratta di produzioni – precisa la Coldiretti – destinate al consumo interno ma anche all’esportazione su mercati internazionali dove nonostante il minore livello qualitativo rischiano di togliere ora spazio, sull'onda dell’emotività, al prodotto nazionale a denominazione di origine. Se infatti in Italia – continua la Coldiretti – la mozzarella di bufala è consumata da quasi un italiano su due (48,8 per cento) ed è quindi un formaggio di cui sono ben note le caratteristiche, in molti paesi soprattutto asiatici, è più facile per i consumatori cadere nell’inganno con il rischio che si radichi nelle abitudini alimentari un falso Made in Italy che non ha nulla a che fare con la qualità di quello autentico.

La produzione nazionale di mozzarella di bufala campana dop in Italia offre opportunità di occupazione a 20mila persone per un fatturato di 300 milioni di Euro con la produzione di 33.000 tonnellate destinate per il 16 per cento all’esportazione soprattutto nei Paesi Europei, ma si sta estendendo anche al Giappone e ad altri Paesi extra europei a cominciare dalla Russia. Dal 12 giugno 1996, la Mozzarella di Bufala Campana – conclude la Coldiretti – ha ottenuto il riconoscimento del marchio a Denominazione di Origine Protetta che delimita i territori di riferimento (si ottiene circa il 90 per cento del prodotto trasformato, mentre il basso Lazio e la provincia di Foggia trasformano il 10 per cento), definisce le regole di produzione ed individua un rigoroso sistema di controllo.