«Agropolis? Sono dell’idea. che qualora il Comune di San Giovanni Rotondo dovesse esercitare i propri diritti in quanto proprietario dei suoli a causa della mutata destinazione d’uso del progetto iniziale (ossia non più Masseria pilota), la soluzione al quale ci sentiamo più portati è quella di destinare l’imponente complesso di località Sant’Egidio ad una funzione sociale, tipo centro per anziani».
Parole di Gennaro Giuliani, il neo sindaco di San Giovanni Rotondo che, interpellato sul problema del centro pilota ormai fallito, non ha mostrato tentennamenti, dimostrando così di avere le idee abbastanza chiare sul futuro del complesso di Pantano. Per cui dinanzi alla disponibilità così lampante del neo inquilino di Palazzo San Francesco sul destino della struttura, qualora l’Asl dovesse in futuro eventualmente bussare, troverebbe aperto non una porta, bensì un portone. In verità l’Asl ha già bussato. E lo ha fatto con una richiesta ufficiale, in data 5 aprile 2007, a firma del commissario Donato Troiano. Si vuole ottenere in comodato gratuito la masseria Pilota Agropolis, di proprietà della comunità montana del Gargano, per realizzarvi una struttura socio-sanitaria destinata «al recupero funzionale e sociale di soggetti affetti da gravi forme di malattia», ed in particolare dei pazienti malati di Alzhaimer. Va rimarcato però, che perché ciò avvenga, è necessario però che siano (ri)acquisiti i preventivi pareri favorevoli e della Regione Puglia (che erogò a suo tempo i finanziamenti per realizzare la masseria pilota e non altro) e del Comune di San Giovanni Rotondo (che appunto concesse la disponibilità dei suoli alla sola condizione di realizzare una struttura ricettiva espressione della eno-gastronomia del Gargano). Pareri obbligatori dinanzi all’eventuale mutamento della destinazione urbanistica.
Nata nel 1998, Agropolis è fallita sotto il peso di ingenti debiti. Fallimento decretato nel luglio 2004 dal tribunale di Foggia, sulla base tra l’altro di pochi spiccioli richiesti (7mila euro di un fornitore mentre i debiti in generale ammontavano a cifre a cinque zeri). Il complesso alberghiero che conta 112 camere, 2 ristoranti, sala ricevimenti, sale congressi, un ampio auditorium, una chiesa, un museo delle tradizioni popolari, piscine, campi da tennis, palestra e che si estende su una superficie di 120 ettari, in località Pantano (pensate hanno costruito una massiccia struttura in un fondo valle che una volta era un acquitrino, da lì il nome della località in agro di San Giovanni Rotondo), oggi è un vecchio barbone costretto suo malgrado a chiedere l’elemosina per tirare a campare.