Il sogno di Filippo Fiorentino, lo studioso che per primo lanciò l’idea di un Parco Letterario del Gargano, si è infranto miseramente. Il Parco Letterario non esiste più. Azzeratosenza pietà dall insensibilità burocratica di chi "governa" attualmente l’Ente Montano.
Finora nessuno lo sapeva. Nessuno ha avuto la sensibilità di avvisare l’opinione pubblica che il progetto varato dalla Comunità Montana del Gargano e dalle Fondazioni "Ippolito Nievo" e "Pasquale Soccio", è miseramente abortito. Lo abbiamo scoperto per caso, dopo la querelle che in questi giorni ci ha opposto alla Comunità Montana, per un esiguo contributo stanziato per un libro del Centro Studi Martella sulla religiosità popolare a Peschici, con itinerari all’intemo del Parco Letterario "San Michele Arcangelo-Gargano Segreto". Scrivevamo ad Ugo Galli, segretario generale dell’Ente: «Con il nostro libro, intendevamo dare un contributo di grande valenza scientifica riguardo ai possibili percorsi turistico-culturali da attivare nel Parco Letterario in oggetto. Un progetto che dovrebbe stare ancora molto a cuore alla Comunità Montana del Gargano, al di là di chi l’ha promosso. Un progetto che andrebbe concretizzato. Reso operativo. Se non altro perché l’Ente vi ha impegnato forti risorse finanziarie, e visto che il Parco letterario non dovrebbe restare soltanto un bel progetto sulla carta, ma avviare corsi di formazione per l’imprenditoria giovanile, attivare nuovi itinerari storico-religioso-culturali per destagionalizzare i flussi turistici.
Pena, recita l’associazione "Nievo" promotrice e partner de "I Parchi Letterari", la cancellazione del Parco, per manifesta incapacità gestionale». Dalla risposta di Galli, che manifesta "stupore" riguardo alla nota sopra richiamata, apprendiamo in perfetto burocratese, alla lettera D: «Gli organi di governo di questo Ente, in relazione all’esercizio finanziario 2008,
non hanno inteso attuare alcuna iniziativa in materia di Parco Letterario, in ordine al quale, peraltro, la Comunità Montana del Gargano non ha affatto impegnato "forti risorse finanziarie"». Alla lettera E, il Segretario Generale sottolinea che «la Convenzione, stipulata dalla Comunità Montana del Gargano con la Fondazione "Ippolito Nievo", ha cessato di produrre i suoi effetti, per decorso del termine finale». Ci chiediamo perché il Parco Letterario sia stato così frettolosamente cancellato, nel più assordante silenzio istituzionale. Eppure il progetto era stato sottoscritto con grande clamore mediatico, nell’ambito di Aurea 2006, dalla Comunità Montana del Gargano e dalle Fondazioni "Ippolito Nievo" e "Pasquale Soccio". Era poi stato presentato a Milano, presso il prestigioso Circolo della Stampa: Tutto il mondo della cultura pugliese aveva accolto con entusiasmo questa novità, auspicata da tempo, dopo il successo dei Parchi Letterari in Italia, da un grande intellettuale come Filippo Fiorentino durante un convegno a Vico del Gargano cui partecipò Sergio Zavoli. Chi come noi aveva creduto fermamente nel progetto, seguito e sostenuto i promotori del Parco, non vedrà più realizzare, nei mesi autunnali, invernali e primaverili, un turismo basato sulle risorse "immateriali " del Gargano, e sono tante, per attrarre un nuovo tipo di viaggiatore, quello colto, interessato alla
letteratura, alla religiosità, all’archeologia, all’arte e allo spirito dei luoghi. La Comunità Montana li ha azzerati, non si è attivata. Il Parco non è decollato. La fase operativa, non è partita, come già avvenuto negli altri Parchi letterari italiani, con corsi di formazione rivolti ai giovani animatori-guide-futuri imprenditori di se stessi. Le visite allo Sperone d’Italia non si svolgeranno più sulle tracce dei testi degli autori egemoni del Gargano, con guide poliglotte che spieghino e raccontino in modo originale i luoghi, con riferimenti storici, artistici e culturali. I percorsi non saranno animati da attori e cantastorie in grado di trasmettere il pathos delle nostre storie d’amore, nella magia e nel contesto dei luoghi dove esse si sono svolti. Non saranno attivati i percorsi folklorici, musicali, gli itinerari di religiosità popolare, i sentieri dell’anima e quelli del gusto. Non saranno più individuati percorsi inediti per lo "sguardo del viandante" in cerca di un Gargano diverso. Luoghi, suggestivi, dove la natura si coniuga perfettamente alla cultura del nostro territorio, resteranno muti. Il volano per destagionalizzare il turismo sul Gargano è stato tarpato prima di planare. Con fredda determinazione burocratica. Addio, utopia di un Gargano diverso, che trovava il suo riscatto
di qualità nella risorsa Cultura. Non ci resta che piangere! Davvero.
Teresa Rauzino
l’Attacco