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Puglia, già «assolta» la baby-Calciopoli – Parla l’ex responsabile del settore (5)

«Qualcuno tenta di rappresentare la mia figura in maniera negativa», e lo farebbe «a scopi elettorali». Parla di un complotto Manlio Incardona, che per ve n t ’anni (fino allo scorso settembre) è stato responsabile del settore giovanile e scolastico pugliese: il grande accusatore, Franco Massari, «non ha i requisiti per operare con i giovani», e si starebbe vendicando «per le numerose squalifiche subite».

D’accordo, presidente. Però restano da spiegare i 57 casi accertati in cui le ammonizioni non sono state riportate correttamente, avvantaggiando qualcuno. «Il presidente non ha alcuna competenza in materia di giustizia sportiva, e anzi ha l’obbligo di non interferire. Ma comunque si è trattato solamente di errori materiali. Non c’è alcun dolo».

Errori materiali causati da chi, o da cosa? «In quel periodo, quando si digitavano i provvedimenti al computer, il programma non registrava correttamente le ammonizioni».

Scusi, ma se così fosse gli errori si sarebbero verificati anche nel resto d’Italia, e soprattutto non riguarderebbero sempre le stesse squadre… «Non lo so. Non ci metto la mano sul fuoco perché la circostanza mi è stata riferita da chi si occupava materialmente di inserire i provvedimenti. E mi chiedo: che interesse potrebbe mai avere l’impiegato a non fare le cose per bene?».

Diciamo che questa domanda se la dovrebbe fare la giustizia sportiva, cui evidentemente la risposta non interessa. «Io posso dire questo. In Puglia ho retto le sorti del comitato per quasi 20 anni e non mi è mai stato fatto alcun rilievo da nessuno: oltre ad aver dato riscontri positivi alla Figc in termini di tesseramenti e di direttive, sono sempre stato attorniato da persone per bene».

Allora come se la spiega, lei, tutta questa brutta storia? «Siamo in periodo pre-elettorale. Nella storia della Puglia non si è mai verificato che ci fossero due candidati per la presidenza del comitato regionale della Lega dilettanti. Questa è la prima volta. Un candidato è il cavalier Tisci, l’altro potrebbe essere il dottor Incardona».

E quindi? «E quindi si sta tentando in qualche maniera, più o meno corretta, di rappresentare la figura del dottor Incardona in modo negativo, perché il sottoscritto ha denunciato alcune irregolarità».

Però la denuncia del signor Massari, che ha portato all’inchiesta, è stata puntualmente verificata. «Il signor Massari non ha i requisiti soggettivi per lavorare nel settore giovanile. È stato sottoposto a numerosi provvedimenti disciplinari per comportamenti diseducativi al limite del penale. In una certa stagione ha atteso un arbitro all’uscita da scuola per minacciarlo di non scrivere sul referto determinati avvenimenti».

Insistiamo: le denunce di Massari sono state verificate. «Anche se c’è stato errore materiale, il Massari sta cercando di vendicarsi con chi in questi anni ha operato contro di lui». [m.sc.]