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E il Gargano s’arricchì di un nuovo fiore scoperta la Saxifraga

Travata nei boschi di S. Marco in Lamis.

 

La Flora del Gargano si arricchisce dì una nuova specie. E’ stata infatti scoperta nei boschi di San Marco in Lamis una nuova pianta dal nome “Saxifraga rotundifolia L. (famiglia delle Saxifragaceae), pianta erbacea perenne, diffusa sulle montagne dell’Europa meridionale. Lo annuncia Philipp Wagensommer, dottore in Biodiversità e conservazione della natura, da tempo trapiantato sulla Montagna del Sole. Si tratta dunque del primo ritrovamento di questa specie sul Gargano e di una importante conferma della presenza della stessa in Puglia. In Italia la saxifraga è presente in tutte le regioni e cresce nei boschi montani, spesso su substrato roccioso. Il nome comune della specie è “Sassifraga a foglie rotonde” o “Erba Stella”. La nuova specie si riconosce per le foglie basali rotondette e carnose, con margine crenato-dentato, e per i bei fiori, piccoli e numerosi, dal colore bianco, muniti di piccole macchie bruno-porporine. Nonostante la presenza della saxifraga in Puglia è data per certa dai principali specialisti nazionali di flora, in realtà, mancavano finora dei riscontri concreti. In particolare, sul Gargano essa finora non era mai stata indicata; e le uniche stazioni pugliesi in cui la specie, piuttosto mesofila, potrebbe crescere si trovano sul Subappennino Dauno e forse sulle Murge. “La saxifraga rotundifolia è stata scoperta il 29 aprile di due anni fa sul fianco esposto a nord-est di una dolina in località “Le Chiancate”, nel comune di San Marco in Lamis” dice Wagensommer. “Cresce su roccia calcarea” ha aggiunto “tra i muschi, assieme a poche altre specie, tra cui la felce Asplenium trichomanes L”. Il Gargano si conferma ancor più come un laboratorio botanico a cielo aperto. Già “capitale delle orchidee”, la Montagna del Sole si arricchisce ora di una nuova specie che la rende ancor più “unica e fantastica”. Il Gargano è caratterizzato da una flora molto varia e particolare, si contano più di 2.200 specie botaniche, che rappresentano circa il 35% dell’intera flora nazionale. Grazie a condizioni climatiche particolari e a venti settentrionali che si caricano di umidità, sul promontorio cadono circa 1300 mm. di acqua sottoforma di pioggia. Tutto ciò permette lo sviluppo di un microclima molto particolare in cui alcune essenze vegetali riescono a vivere in condizioni non riscontrabili in nessuna altra parte d’Italia e del mondo: faggete all’interno e sul versante nord, pinete di Pino d’Aleppo lungo le coste, grandi estensioni di macchia mediterranea, il tutto inframmezzato da querceti in cui abbondano cerri e lecci e da boschi misti ricchi di ornelli, frassini, olmi, agrifogli, castagni, aceri, querce, faggi ecc. In alcuni angoli molto particolari vegetano tassi, faggi e pini d’Aleppo incredibili per dimensioni e vetustità. Il sottobosco è popolato da numerose essenze: felci, rovi, rose canine, ciclamini, funghi eduli ecc.