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Foggia, ancora prima nella classifica dell’inferno

Ancora primi. Dannatamente primi nell’aberrante classifica dell’inferno. Dello sfruttamento. Della negazione dei diritti.

 

E’ quanto emerge da un’inchiesta pubblicata sull’ultimo numero di Rassegna Sindacale, la rivista della Cgil. Il capoluogo dauno apre la casistica delle situazioni estreme denunciate a proposito delle condizioni in cui vivono i lavoratori immigrati extracomunitari.
Sempre più indispensabili al mercato del lavoro, soprattutto agricolo, ma senza che riescano a vedere loro riconosciuti i diritti più elementari.
"La manodopera stagionale straniera – scrive la rivista – vive in un girone infernale, in cui lo sfruttamento è prassi comune.
Basti pensare che nel Foggiano un bracciante immigrato guadagna dai 4 ai 6 euro per riempire un cassone di pomodori di 350 chili”.
La novità dell’articolo è che, oltre alla denuncia, vengono anche analizzati gli interventi che il territorio sta mettendo in campo per arginare questo fenomeno.
A partire dall’Inca, il patronato assistenziale della Cgil, che attraverso il Camper dei diritti lotta per diffondere la cultura della legalità…