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Regolarizzazione colf e badanti, appello Cisl e Anolf: “Non affidatevi ai faccendieri”

Evitare di affidarsi ai tanti faccendieri che in Capitanata già si propongono per la presentazione delle domande di emersione del lavoro domestico, a cui sono interessati migliaia di lavoratori, per lo più immigrati, operanti in provincia di Foggia". E’ l’appello rivolto dalla Cisl provinciale e dall’Anolf (Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere) di Foggia, che invitano lavoratori e lavoratrici impegnati nella nostra provincia in attività di assistenza (badanti) e sostegno al bisogno familiare (colf) a "fidarsi e rivolgersi solo e soltanto presso gli enti accreditati" per la regolarizzazione del rapporto di lavoro domestico, da effettuare dal 1 al 30 settembre 2009. In attesa della definizione da parte del Ministero dell’Interno delle modalità di applicazione del Decreto legge n.78 del 01/07/2009, le strutture della Cisl presenti nei Comuni di Capitanata e l’Anolf di Foggia (Via Montegrappa 64), in sinergia con il patronato INAS ed il CAAF CISL, stanno predisponendo un servizio di assistenza e consulenza che non avrà alcun costo per gli interessati. La dichiarazione dovrà essere presentata dai datori di lavoro che da almeno tre mesi prima del 30/06/09 hanno irregolarmente alle dipendenze lavoratori (italiani, comunitari o stranieri) occupati in attività di colf o badanti. A quanto è trapelato, i requisiti per la regolarizzazione dovrebbero prevedere per le badanti (limite massimo due): retribuzione contrattuale minima prevista dal CCNL; certificazione medica attestante la patologia o handicap che limita l’autosufficienza del soggetto assistito; certificazione medico-sanitaria (ASL) attestante la necessità di due lavoratori a sostegno della persona affetta da patologie o handicap. Per le colf (limite massimo una): retribuzione contrattuale minima prevista dal CCNL; 20.000 euro anni di reddito minimo imponibile del datore di lavoro che salgono a 25.000 se il datore di lavoro convive con altri familiari titolari di reddito; orario di lavoro non inferiore alle 20 ore settimanali. La dichiarazione di emersione dovrebbe prevedere: i dati identificativi del datore di lavoro; l’indicazione delle generalità e della nazionalità del lavoratore extracomunitario occupato e l’indicazione degli estremi del passaporto o di altro documento valido per l’ingresso nel territorio dello Stato; l’indicazione della tipologia e delle modalità di impiego; possesso (solo per COLF) di un reddito imponibile, risultante dalla dichiarazione dei redditi, non inferiore a 20.000 euro annui in caso di nucleo familiare composto da un solo soggetto percettore di reddito, ovvero di un reddito complessivo non inferiore a 25.000 euro annui in caso di nucleo familiare composto da più soggetti conviventi percettori di reddito; attestazione d’occupazione del lavoratore da almeno tre mesi prima del 30/06/2009; retribuzione non inferiore a quella prevista dal vigente contratto nazionale; orario di lavoro non inferiore alle 20 ore settimanali per le colf; la proposta di contratto di soggiorno (articolo 5-bis testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286); gli estremi della ricevuta di pagamento del contributo forfetario (500 euro).