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Vendola: «Guai se politica è porcellaio» Il Pdl: tu sei attaccato alla poltrona

Il governatore: «Le cose che abbiamo letto sono francamente disgustose». Mineo (Pd): sconvolto.  La bufera della nuova inchiesta.

 

«Guai, guai, ogni qualvolta la politica si trasforma in un porcellaio, guai ogni qualvolta chi esercita potere smette di dimenticare quel senso del limite a cui dovrebbe ispirarsi, e il contenuto del senso del limite è il rispetto della dignità e della vita delle altre persone». È il commento del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, alla nuova inchiesta su sesso, affari e politica che vede coinvolti due ex assessori della giunta regionale (estromessi dall’esecutivo col rimpasto fatto all’inizio del luglio scorso). «Intanto – aggiunge il governatore – ci aspettiamo di conoscere i fatti perchè finora siamo di fronte ad una sequela di indiscrezioni giornalistiche, a racconti che hanno anche un certo grado di confusione. Vorremmo conoscere la verità. La verità è la bussola che deve orientare la nostra ansia di moralizzazione». «L’ansia di moralizzazione – ha aggiunto – ha bisogno di nutrirsi di verità anche per evitare che possano essere coinvolte persone che non c’entrano niente. Noi dobbiamo evitare il rischio di fare di tutte le erbe un fascio, di mettere nello stesso mazzo persone per bene e persone per male». «Qualora si fosse adoperato – ha continuato – un ricatto a sfondo sessuale per soddisfare una domanda di lavoro si sarebbe commesso, dal punto di vista della pubblica morale, un atto gravissimo. Le cose che abbiamo letto sono francamente disgustose e spero che si possano dimostrare infondate». «Qualora fossero fondate – ha concluso – la nostra reazione sarebbe assolutamente gravissima».
MINEO (PD) – «Le notizie apparse questa mattina sugli organi d’informazione, se vere, sono sconvolgenti. La pratica dello scambio tra promesse di lavoro e prestazioni sessuali estorte a chi ha bisogno è quanto di più aberrante possa esserci per chiunque ma, soprattutto, per chi riveste incarichi politici ed istituzionali», afferma il vicepresidente del Consiglio regionale pugliese Luciano Mineo che chiede «una riflessione forte ed un’iniziativa adeguata» anche al suo partito, il Partito Democratico.
FORTE (CGIL) – «Se le notizie di stampa dovessero trovare conferma nell’apertura di procedimenti giudiziari nei confronti di ex assessori regionali che scambiano promesse di lavoro con prestazioni sessuali, ci sarebbe da rimanere profondamente sconcertati per la degenerazione ormai dilagante», dichiara il segretario generale della Cgil Puglia, Giovanni Forte.
PALESE (PDL) – «Quel che è assolutamente inaccettabile moralmente e politicamente è che il presidente Vendola continui a sentirsi al di sopra di tutto e resti fermamente e ostinatamente attaccato alla propria poltrona dopo aver clamorosamente fallito», incalza il capogruppo Fi-Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese. «Per cultura politica – afferma Palese – non ci appassionano le indiscrezioni giudiziarie, neanche quando riguardano il centrosinistra. Ma non siamo certo sorpresi dal presunto mercimonio di consulenze e incarichi che emergerebbe dal quadro descritto dalla stampa». «Sono quattro anni e mezzo che denunciamo quasi quotidianamente – aggiunge – quello che avviene alla Regione da quando governano Vendola e la sinistra: centinaia di consulenze e incarichi esterni affidati seguendo quasi esclusivamente il criterio della discrezionalità e utilizzati dal centrosinistra per consolidare e aumentare il consenso politico o, addirittura, per tornaconto personale di chi li affidava. Per anni abbiamo denunciato la impossibilità di verificare l’esatto numero dei consulenti e i rispettivi compensi non solo presso assessorati e uffici vari della Regione ma anche presso le società partecipate, gli Enti strumentali e le Asl».