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“Aurea” fa il bis a Foggia ma può essere l’ultima volta

La Borsa del Turismo Religioso fa gola a Bit e Bari.

 

La seconda volta di Foggia potrebbe essere l’ultima della Puglia: la Borsa del turismo religioso e delle aree protette (Aurea) fa gola a molti e a cominciare dalla Bit di Milano in tanti vorrebbero «accaparrarsi» l’evento che riunisce operatori che arrivano da tutto il mondo per vendere e comprare tutto ciò che fa turismo, cioè un giro vorticoso di 33omilioni di turisti nel mondo che genera un fatturato di 18 miliardi di dollari: di queste cifre all’Italia spetta una bella fetta, cioè 4 miliardi di euro, il 6% del totale del fatturato del turismo.
Aurea, dunque, aprirà la sua convention a Foggia, nel quartiere fieristico, il 26 novembre e fino al 28 si parlerà di turismo religioso, con l’occhio rivolto quest’anno alla valorizzazione dei beni ecclesiastici. La presentazione dell’evento è stata fatta ieri a Roma, nella sede dell’Enit (che ha sponsorizzato una ricerca affidata a Istur, estremamente dettagliata e interessante su questo segmento del turismo mondiale), cui hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale Magda Terrevoli e Michele Patano, amministratore delegato di Spazio eventi che detiene il marchio Aurea. Ieri, dunque, è stata ribadita sia da Terrevoli che da Patano l’intenzione di «confermare» la sede pugliese della Borsa, che da San Giovanni Rotondo quest’anno è stata spostata a Foggia per venire incontro agli operatori che avevano difficoltà a raggiungere la città di padre Pio, che resta sempre la terza meta del turismo religioso, dopo Guadalupe e Lourdes, entrambe città di culto mariano. Tuttavia – ha spiegato Patano – neanche Foggia soddisfa le esigenze degli operatori stranieri che partecipano alla Borsa: la città non offre adeguate strutture ricettive e di servizio e non ha un appeal estetico. “Si farà di tutto per restare comunque in Puglia”, è stato detto ieri, ipotizzando quindi la possibilità di un ulteriore trasferimento della manifestazione, magari a Bari.