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Vieste/ IL BALLO DEL MATTONE

Sarà il clima ormai invernale, sarà la ricerca di uno svago alla noia della vita cittadina, ma negli ultimi tempi si vocifera di un gran lavorio sotterraneo. No, non si tratta dei soliti incontri a sfondo politico per la costruzione di alleanze ed intese per le prossime elezioni comunali (nel 2011).  Quelli non sono una novità. Sembra invece che l’argomento centrale di questi incontri, alquanto ristretti, abbiano a che fare, invece, con il futuro dello sviluppo urbanistico ed edilizio di Vieste.
Ad incontrarsi sarebbero quasi sempre alcuni degli attuali amministratori comunali (un paio, dicono) con qualche imprenditore per valutare contenuti, iniziative e progetti nell’ambito del cosiddetto PUG, il Piano Urbanistico Generale, moderno strumento di programmazione cher la Regione Puglia ha messo al posto del classico Piano Regolatore Generale. Da un po’ di tempo si parla, infatti, visto l’esaurimento dei contenuti progettuali del vecchio Prg, di far partire l’iter per un PUG.
Sembra però che non si tralasci di discutere, in questi salotti variamente assortiti, anche di un Piano degli Insediamenti Produttivi e del Piano per la Zona Artigianale.
Tutti argomenti, in pratica, intorno a cui ruotano, o potrebbero ruotare, consistenti interessi economici di questo o quell’imprenditore che vuole rimettersi in sesto buttandosi nell’edilizia, di questo o quel tecnico (i soliti?) che ambiscono a ritagliarsi un proprio tornaconto economico, di questo o quel politico che vuol «monetizzare» l’incarico che ricopre.
Nulla di male, tutti sono liberi di incontrarsi e discutere di tutto. Resta però un dato di fatto. Perché però quei temi non vengono discussi nell’ambito dei partiti (in particolare di maggioranza), nelle sedi comunali opportune (Consiglio, commissioni, ecc.) e più in generale portate all’attenzione della città. Il timore è che qualche presunto stratega voglia riservarsi spazi di (specul)azione economica predisponendo accorgimenti ad hoc per sé e gli amici. Poi a giochi fatti si farà partire tutto l’iter pubblico di definizione ed approvazione. Ci risiamo forse con i soliti vecchi giochi, con le desuete consorterie degli intrallazzi mascherati da proposte di sviluppo per la città?