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GAL Gargano/ “Mantenere le promesse e soddisfare sempre il turista”

Il risveglio del GAL Gargano con Vinicio Razionale. Il nuovo Presidente: “sono un tecnico, non politico. E voglio puntare sull’innovazione”.

 

Dopo una settimana di aspre polemiche, con il passaggio di consegne tra Nicola Abatanono e Vinicio Razionale, si è rimessa in moto la macchina del Gal Gargano. Il neo presidente, tecnico dalle comprovate capacità e competenze, ha già le idee chiare e scommette fortemente su tre progetti: un Centro Studi per lo sviluppo ecosostibile del Gargano, un sistema di qualificazione dei settori economici (marchio territoriale di qualità) e l’Ict (information and communication technology). Tra resoconti, polemiche e programmazione, Razionale, in un’intervista a l’Attacco, esplicita tutto il suo pensiero.

ILPERCHE’ DELLA SUA PRESIDENZA

“Sono un tecnico e non un politico. Non ho mai ambito al ruolo di Presidente del Gai Gargano. Il mio nome è stato proposto spontaneamente dalla maggioranza del Cda anche perchè il Consorzio Biogargano (di cui è Direttore, ndr) ha fatto parte del comitato fondatore del Gal Gargano. La mia candidatura nasce sostanzialmente dai concetti di etica ed estetica, ossia equilibrio e stile. Mai come in questo momento c’è bisogno di stabilire equilibrio che consentano un’organizzazione di capitali. Sostanzialmente non c’è mai stato il nome di un altro candidato, in quanto tutto si è coagulato intorno a Biogargano. Per noi è importante aver assunto la Presidenza poiché le risorse del territorio, attraverso l’applicazione dell’ormai celeberrimo slogan ‘La natura produttiva del Parco’, finalmente potranno vivere in un sistema virtuoso”.

ILRUOLO DELLA POLITICA

“IlGal è un’agenzia di capitali che deve tener conto della politica del territorio in senso stretto e non della, politica dei partiti. La politica vera dev’essere un nostro punto di riferimento e non un motivo di sbilanciamento sulle tematiche e sulle questioni”.

LA POLEMICA CON IL PD DI CAPITANATA
“Sì tratta di una polemica che lascia il tempo che trova. Se chi ora fa chiasso ha davvero a cuore questo territorio e il suo sviluppo, farà un passo indietro e collaborerà. Io sono certo che ciò avvenga perché ritengo che siano persone intelligenti. D’altronde con le faide non si va da
nessuna parte. In ogni caso non voglio giudicare certe prese di posizione, perché ognuno è libero di credere nelle proprie battaglie. Certamente al nostro si contrapponeva un progetto diverso per il Gal Gargano, più istituzionale e molto meno imprenditoriale. Nel nuovo Cda è prevalente la componente imprenditoriale perché questo è un soggetto nel quale prevalgono i capitali privati. Pd e Pdl hanno un rappresentante ciascuno. Più equilibrio di così…”

I 15 MILIONI CHE FANNO GOLA

“La politica voleva entrare perché ingolosita dai l5milioni di euro derivanti dal Psl. Ma, bisogna sapere che ben poco si può fare con questa somma, in quanto esistono linee e direttive.europee che già indicano la via di tali investimenti. Il ruolo del Gal si riduce all’espletazione burocratica dei bandi. Alla luce di questi aspetti, l’intero nuovo Cda del Gal Gargano ritiene che il Psl sia solo la base su cui costruire un nuovo sistema più evoluto che permetta di captare altre risorse finanziarie di natura nazionale ed internazionale. Quindi, il vero progetto non è l’investimento dei 15 milioni di euro, ma la capacità di sviluppo di un’agenzia che purtroppo viene sottovalutata. Il Gal ha bisogno di sprovincializzarsi e di lavorare insieme con le altre realtà regionali, nazionali ed internazionali”.

BILANCIO DEL PRIMO CICLO DI VITA DEL GAL GARGANO

“Sotto il profilo della gestione, il mio predecessore, Nicola Abatantuono, ha ottenuto il massimo dei risultati che si potesse ottenere in certe condizioni. Innanzitutto c’era da affrontare la fase di start up di uno strumento innovativo della Ue, ossia un soggetto ibrido che coniugava interessi pubblici e privati. Sotto questo aspetto i miei predecessori hanno fatto i conti conia costruzione di competenze specifiche si a amministrative che di animazione del territorio. L’eredità che ricevo è molto legata ai bioitinerari, progetto che, attraverso il collegamento tra peculiarità del territorio ed aziende, ha dato concretezza alla città coinvolte. Ma, ora è giunto il momento di alzare il tiro e di pensare in grande. I Gal devono saper stare sul mercato e non aspettare di redigere il Psl per poter sopravvivere”.

IL PIANO OPERATIVO

“Il Gal dev’essere in grado di offrire servizi innovativi al territorio. Ciò passa soprattutto attraverso lo sviluppo di un’economia sostenibile all’interno dell’area protetta del Parco del Gargano. Per questo uno dei nostri obiettivi principali sarà quello di cercare l’integrazione e punti di convergenza con gli altri Gal regionali. L’intento è quello di creare un vero e proprio sistema dei Gal in modo tale da non disperdere inutilmente denaro su progetti superflui, puntando su specifiche operazioni che possano dare al territorio la ribalta internazionale attraendo l’interesse di imprenditori e turisti. D’altronde i finanziamenti a pioggia non portano da nessuna parte. Per quel che concerne gli aspetti interni legati alla tecnostruttura, posso affermare che siamo all’anno zero; questo è un vantaggio. Il Gal Gargano, essendo stato chiuso per diversi mesi, partirà non solo con un nuovo Cda, ma anche con una nuova squadra tecnica, che presenterò ai soci al massimo entro venti giorni. Il nuovo corso, parte all’insegna dell’ascolto e del confronto con territorio ed interlocutori. Operativamente,
giacchè la Regione Puglia sta per licenziare il Psl, indiremo i primi bandi nelle prime settimane di settembre”.

LE TRE GRANDI  IDEE FATTIBILI
“Dato per scontato che i l5milioni di euro del Psl finiranno presto, è bene che si lavori sin da subito per la realizzazione di altri progetti. Tre solo le mie idee, tutte fattibili: un centro studi per lo sviluppo ecosostenibile del Gargano, un sistema di qualificazione dei settori economici
(marchio territoriale di qualità) e l’Ict (information and communication technology). Sono tre progetti che saranno sviluppati fuori dal Psl, il quale è legato alla diversificazione delle attività agricole e del marketing. Sostanzialmente  lo ritengo solo un ottimo sistema per costruire una rete di imprese del territorio. Un importante punto di partenza sarà quello di definire i requisiti legati alla qualità dei servizi erogati dalle stesse aziende, concetto alla base di un marchio territoriale. Invece, sul Centro Studi convergeranno tutte le informazioni di interesse naturalistico ed ecosostenibile. Al centro di questi aspetti ci sarà la Net Economy, ossia la capacità di comunicare attraverso internet”.

IL GARGANO

“Questo territorio d’ora in poi dovrà imparare a, rispondere ai requisiti della qualità, che sostanzialmente è la capacità di mantenere le promesse e soddisfare il turista. Bisogna dire basta alle furbesche scorciatoie. Il problema del Mezzogiorno è che gli imprenditori devono fare la loro parte investendo nell’innovazione tecnologica, tenendo sempre presente le esigenze del mercato. Invece, si ha come punto di riferimento la politica al fine di ottenere finanziamenti e scorciatoie. Questo è il vero motivo per il quale siamo sottosviluppati, inefficienti, inefficaci e fuori dalle dinamiche economiche che contano. Comunque, superato questo scoglio socio-economico, c’è da lavorare tanto per far sposare il turismo con l’agroalimentare, unendoli in un unico sistema che sappia far incrociare domanda ed offerta garantendo qualità. Il vero segreto sta nel remare tutti dalla stessa parte. Non ci sono ricette esplosive da copiare e preparare (anzi in Umbria volevano importare l’esperienza di Biogargano), ma basta costruire socialmente proprio l’idea di qualità. La vera innovazione del Gargano sarà quella della comunicazione digitale, attraverso una vetrina su internet a disposizione del mondo 365 giorni l’anno. Una vera e propria Fiera permanente del Gargano. Per il settore turistico sarà fondamentale la conservazione dell’ambiente e del paesaggio, perché sono questi gli elementi che attraggono il visitatore e non solamente i servizi erogati dalle strutture ricettive. Inoltre, a mio parere, bisogna qualificare quanto più possibile l’offerta del Gargano in modo tale da far passare l’idea di limitatezza e di pregio. Quanto più qualcosa è ristretta, più viene ricercata e valutata”.

Matteo Palumbo
L’Attacco