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S. Marco in Lamis/ Dinosauri ‘prigionieri’ in un parco da 700mila euro

Apri un cancello e fai un tuffo nel passato. Un passato lontano di sessantatre milioni anni fa, animato da teropodi, anchilosauri e sauropodi, a pochi chilometri San Pio e da San Matteo. A Borgo Celano, sotto San Marco in Lamis, si può vivere una vera avventura da Jurassic Park. Massi giganti che provengono dalla cava di Colmar, a due chilometri da San Marco, testimoniano la presenza di dinosauri sul Gargano. Quelle impronte ora sono conservate all’interno di un Parco dei Dinosauri che potrebbe essere bellissimo. E’ Nicola Bonfitto, del centro speleologico Montenero a guidarci in un’avventura che purtroppo al momento altri non possono vivere perchè il parco è chiuso. Nessuno ha mai percorso da visitatore un sentiero suggestivo, fatto di mattoni e muretti a secco, nessuno ha mai potuto ammirare i dinosauri a grandezza naturale che stagliano fieri contro il cielo o accanto ad un laghetto artificiale che ricrea una palude. 700mila euro di soldi Pubblici, fondi PorPis, che sono serviti alla realizzazione di due distinti progetti, il Parco dei Dinosauri e il Museo Interattivo, entrambi completati dal 2008. Sono previsti almeno altri quindici esemplari di dinosauri a grandezza naturale e percorsi ricchi di reperti e informazioni sull’era preistorica. Ricco il Museo interattivo e il centro visite. Solo sui contenuti ci sono delle perplessità, perchè questo parco dovrebbe parlare dei dinosauri e invece qui è stato previsto un progetto in rete che lega 21 siti del territorio garganico. Questo vuol dire che in ognuno dei siti ci saranno gli stessi contenuti multimediali. Ma è un problema superabile. Ora sarebbe importante aprire, perchè sono tante le aspettative del territorio, soprattutto quelle legate al turismo. Il Parco è chiuso perchè i due bandi fatti per la gestione sono andati deserti, sia il primo, che risale a cinque mesi fa, sia il secondo, di appena un mese fa. Il sindaco di San Marco in Lamis, Michelangelo Lombardi, spera che l’Ente Parco possa decidere di affidarne la gestione ad un ente locale, magari proprio all’amministrazione comunale, che ha presentato un progetto da realizzare con fondi di Area Vasta. L’ente Parco sembra di altro avviso, perchè ieri ci ha invece anticipato che sarebbe stata trovata un’associazione a cui affidare direttamente la gestione. Tempo due settimane, al massimo, e il parco potrebbe essere inaugurato. Ma attenzione, inaugurato non vuol dire aperto. Sembra piuttosto che sia giunto il momento, con l’inaugurazione, di dover giustificare tutti questi soldi spesi. Inaugurato non vuol dire aperto, anche perchè al momento, non c’è nemmeno il certificato di agibilità, per quale servono almeno due mesi. Sembra che per il momento, quel cancello che ci ha permesso di vivere questa avventura, dobbiamo lasciarlo chiuso, alle nostre spalle.