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Vieste – SPIAGGE, CONTRASTO AGLI AMBULANTI ABUSIVI PER EVITARE IL DEGRADO E L’INSICUREZZA

 

Negli scorsi giorni personale della Guardia Costiera di Vieste unitamente al personale del Comando Polizia Municipale di Vieste, nell’ambito dei controlli per il contrasto al fenomeno dell’abusivo esercizio dell’attività di vendita ambulante sulle spiagge, ha condotto, in località Imbarcatoio, un’operazione che ha portato al sequestro di più di 2.000 articoli tra oggetti d’abbigliamento, borse, bigiotteria, ed altri accessori. Tale tipo di operazioni continueranno nell’arco di tutta la stagione estiva.

Interventi di questo genere, continui e serrati, erano stati chiesti nelle scorse settimane dagli operatori turistici viestani e dalle associazioni di categoria visto il grave degrado che si determina sui vari arenili (in particolare  sulla spiaggia di Scialmarino) a seguito della presenza in massa, una sorta di occupazione, da parte di cittadini extracomunitari.
Con una lettera dello scorso 28 maggio (poi ribadita il 27 giugno), inviata al Prefetto ed ai Comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, oltre al sindaco ed al comandante dell’Ufficio Circondaraile Marittimo di Vieste, i titolari di aziende turistiche (soprattutto per la spiaggia di Scialmarino) evidenziavano il fatto di trovarsi nuovamente «ad affrontare il grave problema degli ambulanti che bivaccano stabilmente sulle spiagge».
«Non vorremmo si verificasse — si sottolineava nella comunicazione — quanto avvenuto nella scorsa stagione, e cioè: non fruibilità da parte dei bagnanti degli arenili divenuti dei veri bazar; carretti stracolmi di vestiario, anche di marchi contraffatti che sugli arenili divengono delle autentiche barriere che ostruiscono la visione del mare; venditori che di continuo importunano i bagnanti per vendere qualcosa; nelle ore più calde, quando gran parte dei turisti non sono in spiaggia, gli ambulanti si riparano sotto la vegetazione circostante lasciando immondizia di varia natura e, in alcuni casi, in propri bisogni corporali in loco».
L’elenco delle criticità per la presenza massiccia di venditori extracomunitari proseguiva spiegando «l’impossibilità di passeggiare di sera sul lungomare Mattei se non effettuando lo slalom tra le mercanzie che occupano il marciapiede», il determinarsi di notte «di veri e propri accampamenti sulle spiagge e sulle aree pubbliche (piazzale santuario Santa Maria di Merino, baia di Molinella, località Imbarcatoio, località Sfinale, località pineta Resega), in diverse centinaia che esercitano attività economica senza alcun riscontro fiscale».
L’espletamento, poi, dei bisogni quotidiani, determina anche situazioni di criticità per l’ordine pubblico quando «di buon mattino, senza alcuna autorizzazione, abusivamente si intrufolano nei complessi turistici prendendo d’assalto i wc dei campeggi o trasformando le spiagge ed i luoghi di bivacco in latrine: guai a protestare, si rischia di essere malmenati».
La speranza è che le operazioni di contrasto al fenomeno possano essere sempre più frequenti ed incisive con l’obiettivo di scoraggiare quei cittadini extracomunitari dal perseverare in comportamenti che vanno ad intaccare «la tranquillità dei cittadini e dei turisti, nonchè la salute pubblica e l’immagine turistica del territorio».