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Capojale/ OPERAZIONE SPIAGGIA LIBERA

Siamo stati in tanti a partecipare alla giornata ecologica “Operazione spiaggia libera” che si è svolta sabato 24 luglio a Capojale. Armati di guanti e rastrelli abbiamo riempito tutti i sacchi a disposizione dei rifiuti abbandonati tra la spiaggia e la pineta. Sapevamo, d’altronde, che il lavoro non sarebbe mancato.

 

Abbiamo trovato di tutto.
Pneumatici di automobili, bottiglie di vetro e di plastica, siringhe, cassette di polistirolo, barili e contenitori in ferro arrugginiti, sacchetti di plastica, pannolini, galleggianti, elettrodomestici, nasse e vecchie reti, fili spinati e chi più ne ha più ne metta. Addirittura, c’è chi ha scovato, tra le dune, uno scola pasta e sacchetti dell’immondizia già colmi di rifiuti.
I mezzi a nostra disposizione non erano “professionali”, ma il risultato è stato nettamente migliore rispetto a chi, per dovere e autorità (e per appalto), dovrebbe garantire la pulizia e la salvaguardia di spiaggia, dune e pineta.
Certo, il risultato della pulizia resta molto più simbolico che quantitativo. Tuttavia, ciò che emerge e che ha segnato questa giornata, in modo che potremmo definire prepotente per la sua forza, è stato l’entusiasmo di chi ha partecipato. Soprattutto, la voglia di sfruttare l’occasione per “gridare”, tutti insieme ed estremamente uniti: basta al degrado, basta all’abbandono di questo angolo di Gargano.
Dopo la pulizia, come previsto, c’è stato il tempo per una tavola rotonda che si è tenuta proprio nella pineta e che ha dato ai partecipanti l’opportunità di confrontarsi esprimendo riflessioni e considerazioni. In particolare, la discussione è partita ricordando il rogo del Gargano di tre anni fa e ha toccato alcune importanti questioni: l’erosione delle coste, la salvaguardia delle dune e della pineta, la pulizia della spiaggia, lo stato di degrado e di abbandono delle frazioni di Capojale e Isola Varano, l’eco-sostenibilità del turismo nella zona.
La discussione è stata molto vivace e gli interventi numerosi. I primi a prendere la parola sono stati gli ospiti Michele Eugenio Di Carlo e Gianfranco Pazienza.
Il primo, presidente del Comitato per la tutela del mare del Gargano, ha ricordato più volte che la vera battaglia da combattere e vincere è, oggi, quella della partecipazione attiva e consapevole, soprattutto da parte delle giovani generazioni, verso un Gargano tutto da recuperare. Ha sottolineato, inoltre, la necessità di alimentare la cultura del movimentismo, delle iniziative, del dialogo e della capacità di farsi carico di certe grandi questioni: l’ambiente e il suo rispetto, innanzitutto.
Il secondo, ambientalista e ricercatore, ha voluto porre l’attenzione su quello che dovrebbe essere e significare il Parco Nazionale del Gargano: legalità e opportunità di sviluppo eco-sostenibile. Ha spiegato, infatti, che la cultura della legalità, che dovrebbe appartenere non solo agli amministratori ma a ognuno di noi, deve essere uno dei capisaldi del nostro territorio. Solo regolamentando (per Capojale, ad esempio, con un piano di recupero urbano ad hoc) e rendendo legali certe situazioni è possibile evitare ulteriori abusi e brutture. Allo stesso tempo, poi, è possibile creare significative opportunità di sviluppo del turismo nel pieno rispetto dell’ambiente.
La discussione è proseguita con gli interventi degli altri partecipanti, tra cui il presidente dell’Associazione Capojale-Isola Varano Stefano Rutica e i ragazzi della Fabbrica di Nichi di San Giovanni Rotondo. Inoltre, sono stati ricordati i messaggi di chi non ha potuto partecipare fisicamente all’evento, ma ha contribuito in altro modo: l’associazione Nuvola e Legambiente di Ischitella, il Partito Democratico di Peschici, la redazione di Onda Radio di Vieste, Ivantonio Leggieri di San Giovanni Rotondo, Geppe Inserra per il Quotidiano di Foggia e Valerio Tenace per cagnanovarano.org.
La tavola rotonda ha fatto emergere importanti riflessioni sul futuro del Gargano, ma anche proposte e suggerimenti concreti per il miglioramento delle frazioni di Capojale e Isola Varano, le quali verranno raccolte in un documento da presentare all’amministrazione di Cagnano Varano e su cui già da adesso chiediamo un confronto pubblico.
L’operazione spiaggia libera è stata una bella esperienza che sarà senz’altro ripetuta durante l’estate perché quello che sta emergendo e che abbiamo il dovere di nutrire è il senso di solidarietà e di appartenenza a una comunità che a Cagnano, ma in generale sul Gargano, abbiamo perso da troppo tempo e che dobbiamo ritrovare a tutti i costi.
Questa giornata, insieme al modo “nuovo” di pensare che ne è scaturito, ma che i nostri nonni conoscono bene, sono una mano tesa a chi ci amministra: noi, quelli della Cagnano e del Gargano Migliore, non ci fermiamo alle lamentele. Noi pretendiamo, in quanto nostro diritto di residenti e contribuenti, che la spiaggia e la pineta vengano salvaguardate e pulite, ma siamo allo stesso tempo capaci di rimboccarci le maniche e lavorare per il nostro territorio, per ciò che è di tutti, che è capitale sociale, sperando nella collaborazione dei governi locali.
Siamo soddisfatti di come è andata la giornata ecologica. Ringraziamo tutti per la loro viva partecipazione.
I mezzi a nostra disposizione non erano eccezionali e anche il tempo per l’organizzazione è stato davvero limitato. Pure il maltempo ci ha messo del suo, ma fortunatamente siamo stati tutti molto determinati.
Peccato, però, che nessun rappresentante della giunta e del consiglio comunale di Cagnano Varano abbia partecipato. Ci aspettavamo un segnale almeno dall’opposizione e, invece, niente.
Unico e gradito gesto di collaborazione è arrivato dall’assessore Giovanni Conte che si è personalmente occupato di farci mettere a disposizione dal comune i sacchi e i guanti per la raccolta dei rifiuti. Da lui, allora, confidando in una nuova e personale disponibilità, ci aspettiamo, prima dell’auspicato confronto pubblico con l’amministrazione, una risposta chiara a questa domanda:
a quanto ammonta il contributo che la regione Puglia stanzia al comune di Cagnano Varano, in quanto comune rivierasco, per la pulizia della spiaggia? E come vengono spesi questi soldi? Visto che i risultati sono scarsi, non sarebbe opportuno pensare a forme diverse di pulizia e salvaguardia? Ci date la possibilità di suggerirvi una soluzione?

                        Gli organizzatori dell’Operazione Spiaggia Libera
                                     Matteo Pio Pelusi
                                     Giovanni Iannone
                                     Luana Di Cataldo

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