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Brucia il Gargano/ Oggi è allarme per falò e rosticciate

Attenti al Ferragosto di fuoco. Barbecue e falò non adeguatamente sotto controllo potrebbero creare guai seri e le fiamme, visto il vento di questi giorni, potrebbero essere innescate con irrisoria facilità. Ieri un vasto incendio ha interessato su due fronti l’area del Gargano, in particolare a «Sant’Egidio», sulla strada che collega S. Giovanni Rotondo a Cagnano Varano, e a «Gallo d’oro», tra S. Marco in lamis e Cagnano.

In entrambi i casi, a partire dall’allarme intorno alle 13, l’intervento aereo coordinato dalla sala operativa unificata della Protezione civile regionale che ha sede nella vecchia aerostazione dell’aeroporto di Bari-Palese, si è concluso intorno alle 19. Poi è proseguita l’opera di bonifica a terra. Gran lavoro per gli uomini della Protezione civile, dunque.

I vertici (Egidio Carità per la Protezione civile e Gianni Misceo per il Corpo forestale dello Stato) hanno illustrato venerdì, a Bari, il piano operativo per rendere il più possibile efficace il presidio antincendio messo su per evitare che il Ferragosto di spensieratezza si trasformi in dramma. Peraltro, che questa data sia segnata con tre linee di rosso sul calendario lo dimostra la ricorrenza di episodi di chiara matrice dolosa che si sono succeduti in questi anni. Giovedì si è temuto di rivedere le scene drammatiche (muri di fuoco ad insidiare una zona abitata e un ospedale) andate in onda nell’estate di due anni fa (era il 14 agosto 2008), quando le fiamme avvolsero nuovamente la zona di Bosco Quarto, tra i comuni di Toritto, Grumo e Altamura, in pieno parco nazionale dell’Alta Murgia. C’è voluto quasi un giorno intero per venirne a capo. Alla fine i danni sono stati limitati, nulla a che vedere con lo scempio del 2008.

Ma resta il dato di fondo: l’attacco continuo e costante al territorio per cercare di sottrarre spazi al verde procurando danni spesso irreparabili.

Dal 15 giugno, data convenzionale di apertura della stagione antincendi boschivi il bilancio della Protezione civile parla di 106 incendi solo nella provincia di Bari. Su tutto il territorio regionale il corpo forestale ha effettuato finora 740 interventi, dei quali 306 su boschi e macchia mediterranea. L’a re a del Barese ha il triste primato per numero di interventi. Santeramo in Colle (13 incendi), Cassano (12), Gravina (10), Monopoli e Altamura (8) le aree più colpite. Anche in ragione di queste cifre, ma in realtà al termine di un lungo percorso nel quale l’ente parco ha giocato un ruolo determinante di spinta e di attenzione, sono finalmente operative nel territorio dell’Alta Murgia le tre torrette di avvistamento antincendi boschivi che dal servizio foreste della Regione sono passate al parco nazionale, il quale a sua volta si è affidato ai volontari che hanno istituito turni di vigilanza anche di notte. Le torrette si trovano in località «Parisi», ad Altamura, in località «Carone», a Ruvo di Puglia, e in località «Cornacchiello», a Corato. Prima dell’affidamento al parco, l’attività di vigilanza e avvistamento era garantita dall’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali fino alle 20. Ora, con la copertura nelle ore notturne, sarà possibile rendere più efficace l’azione di coordinamento della sala Operativa unificata permanente della Protezione Civile della Regione Puglia. Con la speculazione e l’abusivismo edilizio se la prende il consigliere regionale di Sinistra ecologia e libertà, Franco Pastore.

«Fa specie sapere del sequestro di un grande centro turistico fra Vieste e Peschici, proprio lì dove nel 2007 il fuoco aveva divorato alberi e macchia mediterranea. Lancio un appello al buon senso. Basta autorizzare interventi fuorilegge».

GIUSEPPE ARMENISE