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E dal Gargano non sanno più dove portare l’immondizia

Il Gargano in piena emergenza rifiuti. Da Vieste a Sannicandro Garganico, a seguito della chiusura della discarica di Cerignola, i Comuni di Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Peschici, Rodi Garganico, Sannicandro Garganico, Vico de1Gargano, e Vieste non sanno più a che santo votarsi per con- ferire i rifiuti.

 Dopo i sigilli apposti, lo scorso 17 luglio, alla discarica di Vieste, centro di riferimento per il Gargano nord, i rifiuti venivano trasportati a Cerignola, e questo sarebbe andato avanti almeno per altri due mesi, questo tutto sulla carta. Ieri il blitz del Noe e la notifica del provvedimento della magistratura all’amministratore unico di Sia, Francesco Vasciaveo, che dispone il sequestro e la conseguente chiusura della discarica di Cerignola. La discarica comprensoriale di Vieste non è più disponibile per via dell’incendio (ancora non si è capito se di natura dolosa o meno), che la resa inagibile. Soltanto la goccia che ha fatto traboccare il classico vaso, per la semplice ragione che la discarica di Vieste aveva già superato i limiti consentiti.
Anche se era stato promesso dalla Regione un finanziamento per la realizzazione di muri di contenimento al fine di consentire, nell’immediato di tamponare la situazione (risorsa che, però, non è mai arrivata), il piccolo ampliamento avrebbe prolungato una sorta di lenta agonia. Di discarica comprensoriale dell’Ato Fg1, che comprende ben sedici Comuni (Apricena, Cagnano Varano, Carpino, Chieuti, Ischitella, Isole Tremiti, Lesina, Peschici, Poggio Imperiale, Rodi Garganico, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico, San Paolo Civitate, Serracapriola, Vico del Gargano, Vieste), se ne parla da sempre. Dopo incontri su incontri, veti su veti, il sito venne localizzato in territorio di Sannicandro Garganico, anche se non mancarono i mugugni di una parte dell’opinione pubblica e degli ambientalisti. Il rischio che si potesse arrivare all’esaurimento della discarica di Vieste venne sollevato, e non da oggi ma da anni, dal sindaco di Vieste, Ersilia Nobile, che riferì di un periodo temporale di appena sette mesi, oltre i quali non sarebbe stato più possibile conferire i rifiuti; di questo aveva presentato una dettagliata relazione alla Regione. A fare da pompiere ci pensò l’assessore regionale, Michele Losappio, che disse “Non usiamo parole inappropriate. Il Gargano non è in emergenza, è una situazione difficile che comporterà dei costi aggiuntivi ma di certo non troveremo le buste dell’immondizia nelle piazze di Vieste e Peschici”.
L’assessore regionale fu anche drastico sulla necessità di dare operatività all’Autorità di bacino: “Se non si passa alla fase attuativa – anticipò – non ci sarà il commissariamento bensì lo scioglimento dello stesso, con la conseguenza che, una volta saturo il sito di Vieste si dovrà andare ben più lontano per conferire i rifiuti solidi urbani”. E’ stato facile profeta, anche se non aveva previsto che, oggi, i rifiuti, a meno che ci sia la riapertura della discarica di Cerignola, i rifiuti non si sa dove conferirli. E torna l’emergenza in una estate in cui la tegola della discarica di Cerignola onestamente nessuno se l’aspettava.
Franco Mastropaolo

 

 

 

 

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