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I CACCIATORI VOGLIONO ADDESTRARE CANI A CONFINE DELL’OASI WWF LAGO SALSO

"GRAVE MINACCIA PER LA FAUNA PROTETTA E PER IL TURISMO AMBIENTALE ED EDUCATIVO".

 

Ben due richieste di istituzione di Zone Addestramento Cani (ZAC) di categoria B, cioè con possibilità di sparo, proposte dai cacciatori nei pressi dell’Oasi WWF Lago Salso. Dopo circa un mese dall’attentato incendiario dei bracconieri, continua, pertanto, la pressione venatoria sull’Oasi.
L’area protetta è ricompresa nel perimetro del Parco Nazionale del Gargano, in zona 1-2, nonché nel Sito d’Importanza Comunitaria (SIC)  Zone umide di Capitanata, nella Zona di Protezione Speciale (ZPS) Paludi presso il golfo di Manfredonia e nell’Area importante per gli uccelli (IBA – Important Bird Area) Promontorio del Gargano e Zone Umide della Capitanata.
Il WWF Foggia e il Centro Studi Naturalistici hanno presentato agli Enti competenti, e cioè Provincia di Foggia, Parco del Gargano, Regione Puglia e Ministero dell’Ambiente, un circostanziato esposto contro le richieste d’istituzione delle due ZAC contigue all’Oasi.
Tali Zone, evidenziano CSN e WWF, sono assolutamente incompatibili con l’Area protetta non solo per l’evidente disturbo nei confronti di fauna di particolare rilievo, considerata in molti casi prioritaria dalla Comunità Europea, determinato dagli spari in tutti i periodi dell’anno, ma anche in relazione alle attività proprie dell’area destinata da anni alla conservazione delle risorse naturali e all’educazione ambientale. Soprattutto nel periodo marzo-novembre si registra, infatti, la presenza di numerose scolaresche e di visitatori che si attestano su 5000 -7000 l’anno.
È evidente il controsenso educativo di accompagnare in escursione gruppi e ascoltare contemporaneamente gli spari dei fucili nelle ZAC proposte. L’incongruenza sarebbe aggravata dalla circostanza che Enti internazionali e nazionali (UE, Ministero dell’Ambiente, Parco Nazionale del Gargano, Regione Puglia, Comune di Manfredonia e Provincia di Foggia) da tempo investono risorse e progettualità in azioni di conservazione dell’area protetta. Inoltre, gli interventi di tutela e conservazione già avviati all’interno dell’Oasi WWF Lago Salso, come l’Osservatorio Faunistico Provinciale e il progetto LIFE Rapaci del Gargano, sono incompatibili con la contemporanea presenza delle due ZAC con sparo a pochi chilometri di distanza dalle strutture ove sono presenti esemplari di fauna minacciata e in fase di recupero.
“La vicinanza di aree dove è possibile sparare tutto l’anno alle zone umide esistenti e alle nuove zone umide che si stanno realizzando nell’ambito del progetto LIFE Avifauna del Lago Salso – ha dichiarato Vincenzo Rizzi presidente del CSN –  rappresenta un importante fattore di mortalità indiretta della fauna migratrice che viene disturbata durate le fasi di foraggiamento e durante le delicate fasi migratorie e di svernamento. Infatti, nel corso degli spostamenti migratori, il disturbo da sparo può ridurre sensibilmente le possibilità di sosta nelle zone umide, fondamentali per il riposo e l’alimentazione.”
“L’attività venatoria – precisa Carlo Fierro, presidente del WWF Foggia – costituisce sempre una causa di disturbo. Infatti, l’uccisione periodica di alcuni individui mantiene nell’ambito delle popolazioni cacciate una condizione di costante allarme che si ripercuote su molteplici aspetti del loro comportamento. Inoltre gli spari rappresentano un grave danno alle attività educative che sono svolte nell’Oasi con particolare riferimento ai bambini delle scuole primarie e con conseguente danno per la collettività.”
In particolare una proposta di ZAC è localizzata immediatamente a sud dell’Oasi Lago Salso, l’altra al confine nord ovest dell’area  protetta. Entrambe, evidenziano CSN e WWF, non hanno i requisiti di legge per la loro istituzione. La Zona Addestramento Cani a sud dell’Oasi Lago Salso deve essere rigettata perché ricade in area SIC e ZPS ed è a meno di 500 metri dal perimetro del Parco Nazionale del Gargano. L’altra, a ovest dell’Oasi, deve essere respinta perché ricade a meno di 500 metri dal perimetro del SIC/ZPS e deve comunque essere sottoposta alla valutazione di incidenza ambientale (VIA), necessaria in relazione a progetti potenzialmente dannosi.

Foggia, 25.10.10 
Centro Studi Naturalistici Foggia
WWF Foggia