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GODELLI: «PUNTIAMO SU UN TURISMO SLOW ED INTEGRATO»

Intervista all’assessore regionale al Turismo

In Commissione regionale per il turismo è passato il disegno di legge di modifica per l’istituzione di «Puglia Promozione», il nuovo soggetto che concentrerà su Bari il coordinamento delle attività promozionali. Quali saranno i prossimi passi?
«Il disegno di legge andrà in Consiglio regionale, poi si farà un bando per la scelta del direttore di "Puglia Promozione" e si procederà alla definizione del regolamento. Quelle che ora sono le Apt, le Aziende provinciali di promozione turistica, resteranno dotate di personale attivo a livello delle province con dei coordinamenti che faranno capo alla struttura regionale. L’obiettivo è quello di integrare la promozione su tutti i territori per evitare frammentazioni».

Ci sono dubbi su una «Puglia Promozione» un po’ troppo generalista, oltre al turismo si dà spazio anche ad altri settori…
«Basta leggere… altri settori non ci sono. Chi dice queste cose semplicemente non ha letto il testo… C’è solo attività di promozione turistico-territoriale».

Per quanto riguarda la dotazione finanziaria, c’è un cifra di riferimento in base alla quale programmare le attività per il prossimo anno?
«La cifra cui fa riferimento è quella attualmente assegnata alle Apt anche perché lì ci sono gli importi per gli stipendi del personale. Per quello che riguarda, invece, le attività farà riferimento ai fondi Fesr ed ai fondi per la promozione turistica appena sarà in funzione».
Nell’ambito della promozione quali saranno gli assi principali di intervento sui cui vi muoverete per il prossimo anno: fiere di settore, educational tour, eventi o qualcos’altro?
«Per le fiere abbiamo fatto uno studio accurato per individuare quelle che ci possono dare un riscontro più efficace, non solo sulle quelle consolidate europee ma sempre in Europa sui mercati del grande nord che si sta molto orientando verso la Puglia oltre che naturalmente in Germania, Francia e Regno Unito. Abbiamo inoltre una forte attenzione sui mercati emergenti: Cina, India, Brasile, Russia. Ed ovviamente anche il Giappone che è un po’ più tradizionale per noi. La promozione comunque verrà fatta in modo mirato in tutte le realtà dove ci sono collegamenti aerei diretti sugli aeroporti di Bari e Brindisi. Sarà fatta all’estero nella città di destinazione».
Sulle risorse finanziarie è momento difficile, bisogna ricorrere a quello che c’è ancora di fondi europei, ovvero al Fesr ed al Poin. Il Gargano è un polo per il Poin, in questo ambito che tipo di progetti andrete a sostenere?
«Stiamo mettendo insieme una serie di progetti che hanno come riferimento un turismo slow e fortemente integrato tra natura, storia, ambiente, beni culturali, borghi autentici, enogastronomia in modo che il turismo balneare si alimenti di questi arricchimenti ma anche le zone interne del Gargano e del Subappennino riscoprano le proprie potenzialità. I Monti Dauni non sono nel Poin per cui lì interverremo con altri strumenti. Il Gargano è invece inserito a pieno titolo e sono sicura che con questo tipo di proposta integrata vedrà un futuro ancora più florido di quanto non sia avvenuto negli ultimi anni».
La settimana scorsa alla fiera TTI di Rimini, nell’ambito dei forum, si è parlato spesso di un turismo che deve dare più  importanza alla persona nell’ambito della proposta di vacanza. Quali indicazioni ritiene di dare agli imprenditori turistici, in particolare del Gargano in riferimento a queste tendenze?
«Il problema è che noi dobbiamo studiare in maniera ancora più approfondita i target di destinazione. In questi giorni stiamo presentando in giro per la Puglia [a Foggia il 3 novembre presso la Camera di Commercio, ndr] un nuovo sistema di rilevazione statistica per i flussi turistici per poter analizzare età, sesso, titolo di studio, e così via, al fine di capire come intercettare più direttamente la motivazione. Per fare un «turismo motivazionale» e definire un’offerta legata a quest’impostazione è molto importante avere dati conoscitivi. Per questo ci stiamo dotando dei necessari strumenti di rilevazione».
Per le infrastrutture sul Gargano si chiede da sempre una migliore viabilità stradale ed il potenziamento dell’aeroporto di Foggia. Le risorse finanziare disponibili in Regione Puglia scarseggiano, però…?
«Però… guardiamo avanti. Certo un aeroporto che sia aperto non può venire chiuso… mi riferisco ovviamente al «Gino Lisa». E’ altrettanto vero che un aeroporto dove atterrano veivoli con cinquanta posti è antieconomico. Dovremo perciò capire come conciliare le diverse esigenze con la speranza di riuscire a dare al «Gino Lisa» una possibilità in più per quello che riguarda una nuova pista».