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Vico – Mantovano: “La mafia del Gargano la più efferata in Puglia” [VIDEO]

 

In meno di un anno 18 omicidi e almeno 80 attentati in Capitanata e quasi tutti nel Gargano. Sulla scorta di questi dati il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, ha definito la mafia del Gargano la più pericolosa di tutta la Puglia e tra le più efferate in Italia nel corso dell’incontro tecnico di coordinamento tenutosi sabato 4 dicembre a Vico del Gargano, un summit scaturito dal duplice omicidio dei fratelli Piscopo, e che segue il primo coordinamento interforze di un anno fa a Bari con il titolare del Viminale, Roberto Maroni.

 “L’attività su questo territorio è un’attività dura, forte, radicata e innervata. Non bisogna sottovalutarla – ha aggiunto Mantovano – altrimenti l’azione di contrasto continua a non essere proporzionata rispetto alla pesantezza e alla consistenza criminale. Dall’inizio dell’anno ad oggi in provincia di Foggia ci sono stati 18 omicidi, almeno 5 dei quali ascrivibili ad una matrice mafiosa. Dall’inizio dell’anno ad oggi in questo territorio si sono verificate decine e decine di atti incendiari. Purtroppo però questo elenco non corrisponde neanche in minima parte ad una reazione in termini di denunce. Non sono qui per elencare quello che di buono abbiamo fatto, ma per invitare la gente del Gargano ad aprire gli occhi e a collaborare. Il rischio che si corre è che una criminalità così forte come quella garganica, possa in breve tempo, saldarsi con quella operante nel foggiano o in territori limitrofi il che renderebbe ancora più problematica l’opera di contrasto. Se a tutto questo – continua il sottosegretario – si aggiunge la corruttele esistente negli enti territoriali il quadro è agghiacciante (ricordiamo due giorni fa 23 arresti tra amministratori e imprenditori di Peschici per appalti pilotati e corruzione, ndr). Ma questo sembra non preoccupare gli abitanti del Gargano perchè altrimenti ci sarebbe una maggiore collaborazione. Gli Enti territoriali – ha chiosato – dovrebbero adottare procedure con maggiore trasparenza, soprattutto nella gestione degli appalti, e l’imprenditoria dovrebbe prendere maggiormente le distanze rispetto a questi fenomeni delinquenziali”.

 

Al vertice anche il procuratore di Bari, Antonio Laudati che a proposito del duplice omicidio di Vieste, conferma che i resti carbonizzati trovati nell’Alfa 156 appartengono a Giovanni e Martino Piscopo: “La certezza giunge dagli esami antropometrici effettuati nel corso dell’autopsia” i cui risultati sono stati secretati. Dei loro cadaveri restano solo parte di un busto, di un cranio e delle gambe appartenenti ad una delle vittime, e soltanto qualche osso del secondo corpo. Il legale della famiglia Piscopo, Masanotti: Non è stata ancora definita alcuna data dei funerali. Le esequie saranno celebrate solo dopo aver conosciuto l’esito del Dna”. Esami che saranno pronti non prima di 60 giorni. Il procuratore di Foggia Vincenzo Russo: “Sul fronte investigativo si stanno battendo tutte le piste” anche se dal summit della Dda di Bari (il 29 novembre scorso) è emerso che potrebbe essere un messaggio della mafia agli imprenditori della zona. Zona in cui è attivo il clan Notarangelo affiliato al più pericoloso clan Libergolis di Monte Sant’Angelo. Ivana Ressa

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LA DICHIARAZIONE DI MANTOVANO

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