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Vico/ Armi invece della chitarra assolto commerciante

Assolto con formula piena dai giudici del tribunale di Busto Arsizio, Massimo Ruo di Vico del Gargano. Il giovane vichese è un venditore di noccioline, ceci e fagioli; qualche anno fa aveva iniziato un commercio di prodotti tipici del Gargano (pane, formaggi, olio) che andava a vendere, soprattutto in Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte. I fatti di cui doveva rispondere Ruo risalgono alla fine di gennaio di tre anni fa. Tutto era iniziato a Milano con la consegna al commerciante di un pacco contenente, gli fu assicurato, una chitarra, invece c’erano delle armi. La commessa gli era stata fatta da Joseph Bramante e Leonardo D’Errico i quali avevano venduto a un certo Rocco Petronzi un tubo di lanciagranate anticarro e un razzo da esercitazione. Massimo Ruo doveva consegnare il pacco a Petronzi con il quale si doveva incontrare nell’area dell’autogrill di Poggio Imperiale. Nell’area di servizio ad attenderlo c’era Rocco Petronzi a bordo di una Fiat Marea; i due si incontrarono e ci fu anche la consegna di una banconota di cento euro a Ruo da parte di Petronzi. Operazioni che venivano seguite dagli uomini di due pattuglie della Finanza. Un’azione mirata da parte delle Fiamme gialle che erano state informate da una fonte confidenziale della consegna a Rocco Petronzi di armi trasportate su un camioncino alla cui guida c’era Ruo. I due, accortisi della presenza degli agenti, si allontanavano; ne nasceva un inseguimento nel corso del quale i due mezzi prendevano direzioni opposte I finanzieri segnalavano, con i fari, al conducente del furgone di fermarsi, ma senza alcun risultato; solo quando i militari tirarono fuori le palette di servizio, Ruo arrestò la marcia. Una volta fermato il furgone, gli agenti iniziavano immediatamente la perquisizione districandosi tra giocattoli, stoviglie, biancheria, materiale informatico. Ruo indicò subito il pacco che avrebbe dovuto consegnare a Petronzi, il cui nome e numero di cellulare erano ben evidenziati sul pacco che, apparentemente, sembrava la custodia di una chitarra, ma che conteneva il lanciarazzi e il razzo. Il giovane vichese spiegò di non essersi fermato alle prime segnalazioni temendo una rapina, inoltre di non saper nulla delle armi nascoste nella custodia di quella che doveva essere una chitarra. A Ruo, che venne arrestato insieme a Petronzi, a Leonardo D’Errico e a Joseph Bramante, vennero contestati due reati, la detenzione del bazooka e del razzo e il loro trasporto. I giudici hanno però assolto il commerciante vichese.

Francesco Mastropaolo