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Vieste/ I prigionieri della Tarsu e le cicerchie di Casa Pierino

Riceviamo e pubblichiamo.

 

 Lo scheletro non c’è nel senso che non è mai esistito. Continuando nel reportage “Vieste”, caro Presidente Michele, per rimanere in tema di opportunità professionali, l’amico commercialista sensibile alla tutela dell’ambiente ma molto defilato nella difesa concreta della costa, lavora benissimo. Chi ha perso, o non ha guadagnato, opportunità di lavoro è l’avvocato Montecalvo. Da un punto di vista professionale, fare il consigliere comunale nella maggioranza è diverso che stare all’opposizione e rompere, di fatto, le uova nel paniere della maggioranza. In termini pecuniari, una lite condominiale è diversa da un contenzioso di natura commerciale. Non eserciterà mai una consulenza legale per conto del consigliere Notarangelo o per conto degli imprenditori coinvolti nella questione Tarsu. E’ evidente. E’ il prezzo da pagare.
          Sicuramente, come me, non è uno stratega politico perché il “Nuovo Centro Destra” è un recinto che sì separa dalla maggioranza di centro destra, ma allo stesso tempo frena gli entusiasmi partecipativi e aggregativi di coloro che non si riconoscono nel centro destra. Evidentemente le ideologie non sono tramontate per l’avvocato Montecalvo. Il linguaggio politico è d’altri tempi; poco pratico e concreto. Sulla strategia di uscire dalla maggioranza, oggetto di mie iniziali riflessioni dissenzienti, anche colorite, ma non mediatiche, sicuramente ha influito la responsabilità a diverse tinte che è nata nel momento in cui è venuto a conoscenza delle irregolarità amministrative nell’esercizio del proprio incarico politico di responsabile del patrimonio, contenzioso e tributi dell’Amministrazione Nobile. Non sarebbe stato più opportuno, in virtù esclusivamente della responsabilità della conoscenza delle irregolarità amministrative, rinunciare all’incarico e inoltrare l’inevitabile e consequenziale denuncia presso la Procura della Repubblica di Foggia per le fattispecie di reato ipotizzate, e, poiché in contrasto con la linea politica della maggioranza, rassegnare le dimissioni?
Tuttavia, la costituzione di un nuovo gruppo consiliare non si pone fuori dalla prassi amministrativa. Anche se eletto con un partito, la letteratura in merito giustifica quanto fatto dagli avvocati Montecalvo e Caruso.
Che cosa ha spinto Nobile, e i suoi consiglieri, a individuare nell’avvocato Montecalvo il responsabile del patrimonio, contenzioso e tributi, rimane un mistero.
La questione immediata è in termini di cerino acceso tra le dita perché da appicciafuoco qualcuno, padre dell’Angelo marker nero, do ut des (è la politica), riparte da pompiere.
Che cosa avrei fatto io al posto dell’avvocato Montecalvo?
Premetto che io ho rifiutato l’invito di Saverio Prencipe a far parte della lista di Nobile. Indipendentemente dal caffè o dall’aperitivo che posso bere con Francesco e Nicola, la tutela della mia persona vale come la presunzione d’innocenza degli amministratori coinvolti nel caso Tarsu e molto di più delle consulenze professionali. A titolo precauzionale, in tempo di cetrioli vaganti in culo agli ortolani, io avrei rinunciato all’incarico, mi sarei immediatamente dimesso dal Consiglio Comunale perché eletto grazie ai voti di Saverio e avrei inoltrato la denuncia del caso alle autorità competenti.
Che cosa avrei fatto io all’opposizione? Nell’interesse della comunità, indipendentemente dal caffè o dall’aperitivo che avrei potuto bere con Francesco e Nicola, avrei sporto denuncia perché l’interesse pubblico è primario. Non c’è niente da integrare. E’ tempo che i consiglieri d’opposizione si assumano le proprie responsabilità; è inutile coinvolgere il Sindaco Nobile, Mascia e il C. C. nella paralisi sulla questione Tarsu. Se sono convinti delle responsabilità di alcuni, che li  denuncino. Sia la magistratura a fare chiarezza. Non è più una questione da Consiglio Comunale. Il paese è stanco: che si parli di proposte per incrementare l’occupazione.
Ma arriviamo alla pizza con Saverio Prencipe che ha scandalizzato qualcuno. Può sembrare strano a molti, ma Saverio (insieme a Michele Eugenio), al di là del calcio balilla di Pierino, è l’unico che continua a rivolgermi la parola. E io non sono stato tenero con Saverio [https://www.facebook.com/note.php?note_id=10150361156715289] . E ho un’idea di portualità diversa.
Dite anche voi, uomini liberi, la vostra idea e poi venite a Casa Pierino a mangiarvi le cicerchie con me.
 
 
Lazzaro Santoro