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Vico/ La storia del palazzo Della Bella conteso tra Comune-Consorzio

Non se ne viene a capo: l’ente montano lo vuole il consorzio lo rivendica
L’amministrazione comunale di Vico del Gargano si sta adoperando per definire la complessa
questione legata a Palazzo Della Bella. L’assessore al bilancio del Comune garganico, Michele Pupillo, ha garantito che sono in corso contatti tra amministrazione comunale, comunità montana e regione al fine di "definire la situazione in merito alla proprietà futura e all’utilizzo di palazzo Della Bella". Veti incrociati e pronunce della Magistratura hanno segnato l’arco di tempo che parte dagli anni novanta e che, oggi, richiede una completa rivisitazione dell’intera vicenda. Prova ne è la nota dell’assessore Pupillo il quale annuncia l’avvio di confronti con comunità montana e regione per cercare di venire a capo della complessa e complicata vicenda. L’immobile venne acquistato (costo un miliardo e cento milioni delle vecchie lire) dalla comunità montana del Gargano nel 1989 allo scopo di realizzare una struttura pilota per lo sviluppo del turismo sociale e giovanile. Successivamente, venne anche proposta la realizzazione di un Istituto internazionale di ricerca per la flora mediterranea e destinare il Palazzo a sede distaccata del Dipartimento di scienze forestali dell’Università di Bari. Nel 1994 l’ente montano stipulò la convenzione in favore del consorzio "Gargano" con sede in Vico del Gargano, con l’obbligo a carico del consorzio delle opere di ristrutturazione, manutenzione straordinaria del Palazzo nonchè della gestione dell’immobile stesso da adibirsi a struttura alberghiera, di ristorazione e congressuale con oneri a totale carico del consorzio, per un periodo di anni trenta. Intesa sottoscritta tra l’allora commissario prefettizio della Comunità montana, Orazio Ciliberti,e, appunto, Fernando Costantino, nei termini contrattuali, con oneri a totale carico del consorzio, per un periodo di anni trenta. Costantino eseguì gli interventi di ristrutturazione e consolidamento statico per un importo che venne quantificato in cinque miliardi e mezzo; il quaranta per cento della spesa venne coperto con fondi pubblici (progetti comunitari Leader e Cartesio), il restante, dallo stesso "Consorzio Gargano".L’idillio tra Comunità montana e Consorzio durò poco; il contenzioso arrivò in tribunale che, proprio nelle scorse settimane, ha stabilito che l’immobile torni nella piena proprietà dell’Ente montano. Tra i due momenti c’è stata la stipula di una convenzione tra Consorzio e un gruppo di imprenditori locali. Il futuro di Palazzo
della Bella e la sua destinazione d’uso sono legati, dunque, ai risultati delle trattative avviate dall’assessore Pupillo.
Francesco Mastropaolo