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Vico/ “ESISTERE SENZA ESSERE”

Venerdì 27 gennaio in occasione della ricorrenza del giorno della memoria, (istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano) con il patrocinio del Comune di Vico del Gargano, l’Associazione “Arcobaleno” di Peschici ha organizzato un concerto nell’Auditorium di Vico, durante il quale sono state lette testimonianze di alcuni sopravvissuti ai campi di concentramento e alcune poesie sulla shoah accompagnate con musiche eseguite al pianoforte da Domiziana Mongelluzzi, Antonio e Valentina De Nittis e al sax da Gianluca Fasanella.

 “L’importanza della memoria e di una giornata dedicata al ricordo delle vittime dell’Olocausto e della Shoah ci ha permesso attraverso la musica e le testimonianze di raccontare e ricordare che i campi di sterminio sono stati organizzati fin dall’inizio per distruggere l’umanità dei deportati, oltre che sterminarli – dice il direttore Artistico Dott.ssa Maria Antonietta Fasanella”. Tutto nei campi di sterminio era finalizzato al raggiungimento di questo obiettivo, dalla scritta sul cancello d’entrata fino all’orchestra che scandiva le ore di lavoro. L’essere umano è  da considerarsi tale in quanto insieme di domande, di memorie, di emozioni, di sentimenti, di pensieri, tutti fattori che all’interno del Lager venivano ridotti al minimo e dai meno forti addirittura abbandonati, per lasciare posto agli istinti animali, dettati dalla sopravvivenza. Questa è la cosa più terribile che veniva attuata, perché, anche nella schiavitù, un uomo ha la capacità di rimanere tale, di rimanere se stesso, pur subendo angherie, sopraffazioni. Nei Lager no, il target primario era l’annullamento totale, del corpo e dell’anima: a queste persone non era neanche consentito morire da esseri umani, ma da animali.
E dalla testimonianza di Primo Levi sopravvissuto al lager si può capire che i nazisti sono riusciti anche in questo, sebbene lentamente, togliendo al deportato tutto quanto possedeva, spingendolo a lottare per obiettivi a prima vista futili, ma indispensabili alla sopravvivenza.
Primo Levi riuscì a salvarsi dall’inferno dei campi di sterminio regalando all’umanità intera il primo resoconto della tragedia di un popolo con il libro “Se questo è un uomo”. Il suo messaggio è sempre attuale e l’Associazione ispirandosi al suo scritto ha voluto riproporre il suo capolavoro come lui lo firmò nella Prefazione, sotto forma di poesia interpretata per l’occasione da Maria Luisa Ercolino con un sottofondo musicale emotivamente coinvolgente ed eseguito al pianoforte da Maria Antonietta Fasanella. Ancor più emozionante l’interpretazione di Michele Angelicchio della poesia “Il Coro dei superstiti” di N. Sachs, attraverso la quale ha saputo restituire agli ascoltatori le intenzioni dell’autore, le immagini che il testo ha evocato, lasciando il giusto tempo di ascolto, creando l’aspettativa di ciò che segue nel testo.
Il Presidente Anna Maria Mazzone ci ha esortati a sforzarci nell’usare tutti i mezzi a nostra disposizione e le occasioni affinché giornate come queste vengano ricordate, affermando che l’Associazione “Arcobaleno” ha voluto offrire a tutti i presenti proprio questo, un occasione di profonda riflessione.
“Hai lasciato a noi il compito di ricordare, trasmettendo questo di generazione in generazione, perché il futuro e la storia dipende da noi. Il FUTURO E LA STORIA SIAMO NOI”
Grazie, Levi!

Filippo Imbalzano