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Processo Medioevo/ E adesso tocca a Ignazio Rollo – Udienza n.7 – (3)

Giovedì a parlare sarà il terzo teste parte offesa nel processo
Giovedì prossimo toccherà a Ignazio Rollo. Dopo Pino Vescera e Vmcenzo Troia, Rollo sarà il terzo teste parte offesa nel processo che in buonissima parte si basa proprio sulle accuse mosse da alcuni imprenditori di Vieste.Una delle testimonianze più toccanti,dopo quella di Vincenzo Troia di cui abbiamo già riferito era stata quella di Pino Vescera, titolare dello Scialì, il ristorante andato completamente distrutto nel febbraio 2011 e di due alberghi a Vieste. "Ci dobbiamo aggiustare". E’ questa una delle frasi ripetute spesso durante l’udienza dall’imprenditore. A pronunciarla sarebbe stato uno degli imputati, Angelo Notarangelo, nei confronti dello stesso Vescera. "Conoscevo di vista Angelo Notarangelo prima che un giorno mi venisse a trovare al lido Oasi, di mia proprietà. Mi disse che’ ci dovevamo aggiustare’. Io interpretai quella frase come una richiesta di soldi, al quale io risposi che non c’ era niente da  aggiustare, che non avevo soldi e che se ne parlava a fine
stagione. Alla fine della stagione venne a trovarmi nel mio albergo Giuseppe Germinelli (anche lui imputato, ndr) che io fino a quel giorno conoscevo solo di vista, senza sapere però come si chiamasse. Mi disse che lo mandava Angelo e che dovevo dargli 15mila euro. Gli risposi che non gli avrei dato nulla e che sarei andato dai carabinieri". Da allora, Pino Vescera, che a Vieste possiede tre alberghi (Oasi Beach, Oasi Club e Vieste in Tour) oltre allo stabilimento balneare Oasi (dove c’è anche il Ristorante Sciali) , ha subito incendi delle sue tre auto, i danni ad alcune vetrate del ristorante, l’incendio di un magazzino, il cero acceso sulla macchina del fratello, fino all’incendio che gli ha distrutto il ristorante e i proiettili ritrovati nella cassetta della posta proprio il giorno dell’ arresto di Notarangelo e degli altri attuali imputati.