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Vico del Gargano senza Sindaco e senza politica.

Non è bastata la schiacciante vittoria elettorale di Pierino Amicarelli, con circa il 48% dei voti, conquistati nella tornata amministrativa del maggio scorso.

Non sono bastati i richiami alla responsabilità di fronte ad un paese incredulo e ammutolito. Non è bastato il gesto, nobile e lungimirante, della PrimaVera di mettersi in gioco dalla parte del paese. Tutto inutile di fronte agli scomposti veti personali privi di ogni decoro e senso politico. Ma, se questo gioco al massacro ricade sulle spalle dei Consiglieri comunali, ben altra e grave responsabilità  vi è nell’assenza totale e tombale dei cosiddetti partiti “consolidati”.
Consolidati in chè? Non un cenno, non un rigo, non un comunicato, non una chiara e semplice presa di posizione sulla crisi è uscita dalle sedi dei “partiti consolidati”. Solo ombre, maschere, zombi che si aggirano per i marciapiedi di Vico con la clessidra in mano in attesa dell’ultimo granello di sabbia.
Questi sono i “riti della politica” vichese e questi sono gli “uomini” dei riti vichesi. Su questi riti il paese dovrebbe crescere, camminare, ripulirsi, salvarsi. Allora, perché meravigliarsi della sfiducia della gente, perché meravigliarsi dell’ostilità dei giovani, perché accettare, nel silenzio assoluto, le dimissioni di un Sindaco eletto con il 48% dei voti. Le cittadine e i cittadini di Vico hanno posto nelle mani di una persona un pezzo di vita di questo sfortunato paese. Il paese ha votato, la gente ha scelto, il segnale ricevuto è forte. Tocca agli uomini responsabili, e alla politica responsabile, svolgere un attento lavoro di “attenuazione del rischio”. Leggere e capire il segnale che il popolo di Vico ha mandato. Tocca agli uomini e alla politica alzare un poco il livello della qualità, saper leggere nei bisogni, nei limiti e nelle difficoltà di questo paese. Tocca agli uomini e alla politica liberarsi dalla zavorra e togliere i macigni dalla strada per riprendere a camminare.
Sono convinto che venti giorni sono sufficienti per riaccendere, sul paese, quella luce che, l’irresponsabilità e la vacuità dei comportamenti  ha spento la sera di giovedì, alle ore 21.15, nella sala consiliare di Vico del Gargano.

Michele Angelicchio