L’evoluzione della professione spiegata agli studenti degli istituti tecnici. Il presidente del Consiglio nazionale, Fausto Savoldi: “ragazzi, questo è un lavoro favoloso, legato al territorio”.
Cambia la professione del geometra. Dopo 80 anni si ritira in soffitta il Decreto regio del 1929, per lasciare posto al Dpr n.137, pubblicato sulla gazzetta ufficiale dell’agosto scorso. Una legge rivolta in particolare ai neo- geometri. Proprio le quinte classi degli istituti tecnici per geometri della Capitanata sono state spettatrici di un convegno sull’evoluzione della professione, tenutosi al Formedil, per iniziativa del Collegio geometri. Ospite d’onore, il presidente del Consiglio nazionale, Fausto Savoldi: «Ho creduto da subito all’importanza della riforma sulle professioni e quindi di quella del geometra – afferma – Abbiamo 110 mila iscritti nella categoria e dico ai giovani che si tratta di un lavoro favoloso, legato al territorio e ai problemi del mondo, pensiamo alla tematica delle energie rinnovabili. Non dimentichiamo che le basi di questa professione si costruiscono fra i banchi di scuola. Il compito della nostra categoria è quello anche di affiancare i giovani geometri attraverso il tirocinio, un praticantato in accordo con le scuole». Suggerimenti ed input per gli studenti anche dal presidente del collegio geometri di Capitanata, Leonardo Pietrocola: “il geometra nonostante la crisi lavora sempre, nel settore accatastamenti e altro. Oggi, ci sono anche più opportunità, abbiamo un praticantato di 18 mesi e molta formazione”. Nel parterre anche il dirigente scolastico dell’istituto per geometri "Masi", Pasquale Palmisano: «Quando si frequenta la scuola per geometri, anche se si scelgono altre strade professionali, si resta geometri dentro», dice. Le conclusioni affidate a Franco Mazzocoli, vice presidente del Collegio nazionale: “La figura del geometra era presente perfino nella Bibbia e nella Divina Commedia, non si può smettere di costruire. Il geometra è l’esperto della medicina delle costruzioni, ma oggi bisogna puntare anche su nuove fonti di energia, ambiente, acustica ecc.”