Si parte a metà settembre. La campagna allestita dall’università di Enna. Iscrizioni aperte per i primi scavi nell’eremo di San Nicola nella valle di Stignano.
Scade il 15 agosto il termine (invito rivolto agli studenti) entro il quale avanzare la propria candidatura a partecipare alla prima campagna di scavo presso l’eremo di San Nicola a San Marco in Lamis, curata dall’università di Enna nell’ambito del progetto nazionale «futuro in ricerca 2010». La campagna di scavi inizierà il il 15 settembre e proseguirà per 11 giorni sotto la direzione scientifica di Giuseppe Roma. Vitto e alloggio saranno offerti gratuitamente, fanno sapere gli Organizzatori: l’invito è rivolto agli studenti interessati a presentare le propria candidature. Collaborano all’iniziativa Comune, parco del Gargano santuario di San Matteo. L’Eremo di San Nicola e situato in uno dei tanti canali della valle di Stignano. Chi l’ha visitato (attualmente la zona è chiusa) lo descrive come un’ampia grotta. Il canale dovrebbe essere lo stesso dell’ eremo di San Celestino V, poiché dista in linea d’aria e risalendo il canale circa 300 metri da quest’ultimo. Tra dirupi e fitta vegetazione, l’accesso è problematico: ancora non si riescono a trovare dei riferimenti dell’eremo nei documenti. Il nome San Nicola è dettato dalla tradizione orale, come molti degli eremi di Stignano. Viene definito eremo di San Nicola in grotta per differenziarlo dall’altro eremo sempre di San Nicola che fa parte del complesso all’abbazia di Pulsano a Monte Sant’ Angelo. Nel Gargano occidentale è comprovata la presenza di molti eremi che per secoli hanno vissuto in piccoli o medi eremi, sia in strutture ipogee che in muratura. Questi eremiti che provenivano da diverse regioni italiane e straniere hanno realizzato le loro abitazioni nei pressi delle strade del pellegrini. diretti a Monte Sant’Angelo. E oltre a svolgere la loro vita di preghiera e di ascesi solitaria, facevano anche assistenza ai pellegrini in transito e contribuivano all’elevazione culturale, sociale e religiosa delle popolazioni locali. La maggior parte degli eremi individuati si trova nella zona compresa tra San Marco in Lamis , Sannicandro Garganico, Apricena e appunto Monte Sant’Angelo.
Francesco Trotta