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Il Parco del Gargano in attesa del presidente. Il Ministero dell’Ambiente e la Regione Puglia non hanno ancora trovato l’intesa sul nome.

Si allontana sempre di più la eventualità che il Parco nazionale del Gargano possa avere nei prossimi giorni un nuovo presi­dente: tra veti incrociati e “azioni di disturbo” si è -di fatto- in una situazione di stallo. Dovesse perdurare anche dopo 1’11 giugno (tornata elettorale), la even­tualità che una lunga fase di commissariamento possa aprirsi in via Sant’ Antonio Abate a Monte Sant’Angelo, sede dell’ente, appare piuttosto fon­data. Come si ricorderà lo scorso 28 aprile andò in onda l’uscita di scena – a causa della scadenza del mandato quinquennale (15 marzo) e della successiva di 45 giorni – dell’ormai ex presidente Ste­fano Pecorella. Da allora sono trascorsi 40 giorni – in ci sono il vicepresidente Rocco Ruo e l’assessore Pasquale Coccia – ma del nuovo presidente neppure l’ombra. Né “aiuta” (a far presto) la ipotesi che si sta profilando all’orizzonte ovvero l’Italia chiamata alle urne a settembre per il rinnovo del Parlamento dopo l’accordo (in corso) sulla nuova legge elettorale tra le forze politiche del Paese. E allora? E allora, l’accordo viene perfezionato nei prossimi giorni (difficile) o tutto slitta (probabile) addirittura a dopo le elezioni politiche. Nel frattempo in pista restano sempre i due peschiciani: l’avvocato Gianni Mag­giano e il coordinatore della Rete NoTrìv, Raffaele Vigilante, Ed anche l’avvocato sipontino Stefano Pecorella, che dopo sette anni di mandato (due da commissario e cinque da presidente) agogna per la riconferma. Sono in sostanza i tre nominativi fuo­riusciti dalla tema votata dalla comunità dei sindaci dell’area protetta lo scorso marzo ed inviata a Gia­nluca Galletti ministro dell’Ambiente (uomo di Ca­sini) e a Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, i due chiamati, secondo la legge 394 del 1991, a trovare una intesa sul nominativo del nuovo pre­sidente del Parco. Manca la quadra, però. E manca, perché chi è “forte” a Roma, non lo è a Bari e viceversa. Per cui la strada resta in salita, ostruita com’è da “catene e lucchetti”. Inoltre senza la for­male intesa sul nome non può partire partire nemmeno l’iter procedurale che prevede i passaggi per un parere consultivo presso le commissioni di Camera e Senato e presso la Corte dei Conti per la copertura finanziaria. Fortemente remota l’ipotesi che il nuovo nominativo possa essere pescato invece dalla terna varata dagli ambientalisti Gianfranco Pazienza, Tonino Trombetta e Nico Palatella). Intanto l’attività dell’ente continua: per venerdì 9 giugno (ore 10) presso la sede a Monte Sant’Angelo è stata convocata – dal presidente facente funzioni Rocco Ruo la seduta del consiglio direttivo. Sette gli all’ordine del giorno: comunicazioni del f.f.; variazioni al bilancio di esercizio; ordinanza presidenziale n. 1 del 20 marzo 2017 ratifica; approvazione regolamento per la conservazione di risorse genetiche per la salvaguardia della biodiversità, tramite contributi, a fondo perduto agli allevatori di mucche di razza podolica; e approvazione protocollo d’intesa Ente Parco-Comune Isole Tremiti, approvazione piano di gestione Area Protetta 2017 e la modifica ed integrazioni del liberato del consiglio direttivo del 24 febbraio 2017 in merito alle procedure di nomina dell’organismo indipendente di valutazione della performance -.

Francesco Trotta