Tornano a essere ridotti e contingentati i processi penali in Tribunale a Foggia: 20 per ogni udienza monocratica, 10 per le sezioni collegiali, tutti limitati a imputati sottoposti a misure cautelare (detenuti e non) e cause vicine alla prescrizione. Le nuove norme, in vigore da ieri ed almeno sino al 15 dicembre, sono state adottate in seguito alla seconda ondata della pandemia da Covid, che nell’ultimo mese ha riguardato anche Palazzo di Giustizia con casi di positività tra giudici (uno) e personale amministrativo. In un protocollo firmato dpi presidente vicario Antonio Civita, dal procuratore capo Ludovico Vaccaro e dal presidente dell’Ordine forense Gianluca Ursitti sono state dettate le nuove regole di celebrazione dei processi penali, «considerata la gravità della situazione epidemiologica e l’assoluta necessità di adottare determinazioni utili a fronteggiare i rischi legati all’emergenza» si legge nel provvedimento. Nei giorni scorsi si sono riuniti procuratore capo, presidenti delle sezioni penali, dell’ufficio gip-gUp, dirigente amministrativo, presidenti di Ordine forense, Camera penale e associazione «Avvocati di Foggia» per concordare «un protocollo condiviso con Procura e Avvocatura e adottare le misure necessarie per la gestione dei processi penali, così da ridurre i rischi per gli operatori giudiziari e per l’utenza».
Per quanto riguarda i processi di competenza del giudice monocratico, ossia il maggior numero delle cause, «per ogni udienza potranno essere trattati al massimo 20 processi. Ogni giudice stabilirà rigide fasce orarie di mezz’ora ciascuna a partire dalle 9; saranno fissati un massimo di 2 processi per ogni singola fascia oraria. Saranno trattati solo i seguenti processi: quelli a carico di imputati sottoposti a misura cautelare; prossimi alla prescrizione; di prima udienza» (per eccezioni preliminari e ammissione prove); «e quelli in cui è prevista la sola discussione». Stop quindi a processi monocratici che prevedono l’interrogatorio di testi, con esclusione di quelli con imputati sottoposti a misura cautelare e quelli prossimi a prescrizione. «Ove l’attività istruttoria del singolo processo dovesse superare l’orario stabilito di oltre 15 minuti, il giudice» recita ancora l’ultimo provvedimento «aggiornerà l’udienza per evitare attese e assembramenti anche fuori dall’aula». L’invito ai giudici è di indicare i processi che possono essere celebrati e fissare l’orario, informando avvocati e Procura, «preferibilmente una settimana prima, e dove ciò non sia possibile almeno tre giorni prima, per consentire alle parti di avvisare i testimoni». I giudici dovranno anche comunicare la data di rinvio dei processi che non saranno trattati. Per evitare un aggravio di lavoro per le cancellerie, i processi già fissati e che non possono essere trattati saranno rinviati in udienza, chiamandoli non prima delle 13.30.
Per quanto riguarda l’attività delle tre sezioni collegiali penali «non possono essere fissati più di 10 processi, compressi i riesami reali. Nel caso di processi complessi, il gup primadi emettere il decreto di rinvio a giudizio concorderà col presidente del collegio giudicante competente la data e l’orario della prima udienza. I processi collegiali verranno fissati ad horas; saranno trattati quelli a imputati sottoposti a misura cautelare; prossimi alla prescrizione; di prima udienza; e dove sono previste requisitoria e arringhe». Stop anche in questo caso all’istruttoria dibattimentale (l’ascolto di testi) tranne nei processi con imputati sottoposti a misure cautelari, e quelli prossimi alla prescrizione.
Per i processi davanti ai giudici di pace numero massimo di 15 cause per ogni udienza, con rigide fasce orarie evitando la sovrapposizione degli orari. Per tutti i processi penali (monocratico, collegiali, udienze gup, giudici di pace) «all’interno dell’aula va rispettato il numero di capienza di persone. I processi con un numero di imputati incompatibili con le dimensioni dell’aula, e in cui gli siano a piede libero, saranno rinviati. Se invece gli imputati sono liberi andrà individuata un’aula idonea» recita il provvedimento Spetterà alle forze dell’ordine ne e ai vigilantes far rispettare i divieti di assembramento e l’uso di mascherina anche all’esterno dell’aula e nel cortile antistante palazzo di Giustizia.